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VOLONTARIATO: LA STORIA

Un’eredità che guarda avanti: la visione della contessa Terni de Gregorj

Dal primo centro italiano per la cura della discinesia a progetti di inclusione e benessere: l’associazione cremasca prosegue la sua opera tra scuola, terapia e cultura. Il presidente Cigolini: «Ora servono nuove energie per costruire il futuro»

Martina Carioni

22 Giugno 2025 - 05:15

Un’eredità che guarda avanti: la visione della contessa Terni de Gregorj

CREMA - La storia dell’associazione Ginevra Terni de Gregorj è la storia di una famiglia e di un problema reale. L’anima e il motore che nel 1948 diede vita al ‘Comitato di propaganda per la cura della discinesia cerebrale’ (disturbo che provoca movimenti involontari e ripetitivi) è Winifred Terni de Gregorj Taylor, ricordata da Irene Formaggia come una nobildonna inglese «che prese a cuore il problema di una bambina affetta da discinesia» e trovò nella fisiatra connazionale Eirene Joy Collis un’alleata per quella che si può definire una vera e propria rivoluzione culturale sulla disabilità in Italia.

Il comitato di propaganda, poi divenuto patronato, dal 2020 è un’associazione animata da 54 volontari dediti a onorare l’impegno assistenziale verso le persone affette da disabilità e la filantropia della contessa Terni de Gregorj. Non indifferenti, come presenta il presidente dell’associazione Maurizio Cigolini, i progetti proposti ad altre associazioni cittadine che si dedicano alla disabilità, come la danza-musicoterapia per facilitare la socializzazione inclusiva nelle classi della scuola materna ‘Iside Franceschini’, la convenzione con la Fondazione don Gnocchi per sedute di fisioterapia, progetti di arpaterapia e pet therapy con la Fondazione Benefattori Cremaschi, ma anche il coinvolgimento durante il ‘Festival dei diritti’ per convegni di sensibilizzazione verso i diritti dei disabili.

Non manca la proposta di attività ludiche, come mostre allestite con le fotografie scattate in giro per la città, la realizzazione di un album botanico del Parco del Serio, oppure la composizione di un album di figurine dedicato a Crema insieme alla Pro loco – tutte attività che hanno visto protagoniste le persone affette da disabilità coinvolte nelle associazioni cittadine.

La contessa riuscì anche ad aprire il primo centro italiano di ricovero e cura per discinetici e lo fece proprio a Crema, nel quartiere San Giacomo – in quelle stesse vie che oggi accolgono la comunità residenziale San Giacomo – e, a promuovere nel 1954 la prima legge italiana sulla disabilità.

«L’eredità che abbiamo tra le mani è importante e sarebbe un peccato perderla» ammette Cigolini. «Per non scomparire con il prossimo ricambio generazionale servirebbe il coinvolgimento di qualche giovane».

IL REGOLAMENTO

Fino a mercoledì 25 giugno 2025 è possibile segnalare i volontari meritevoli del riconoscimento civico di ‘Un cuore in ogni quartiere’. L’apposito coupon può essere consegnato alla portineria del palazzo comunale, oppure alla redazione del quotidiano La Provincia di Cremona e Crema (via Cavour 53); possibile anche il voto online attraverso il www.comune.crema.cr.it

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