L'ANALISI
21 Giugno 2025 - 05:30
SPINO D’ADDA - Preoccupazione in paese per l’invasione di popillia japonica, insetto infestante originario del Giappone, arrivato ormai da qualche anno in Italia. Negli ultimi giorni questa specie alloctona, che nella Penisola non ha antagonisti naturali, sta divorando piante da frutto e arbusti che producono bacche, nei giardini di diversi spinesi. «Attacca anche le siepi — raccontano alcuni residenti — e purtroppo fare la disinfestazione solo nel proprio spazio verde serve a poco, in quanto in altre zone, anche adiacenti, l’insetto prolifera in mancanza di interventi preventivi». Un appello che chiama in causa anche il Comune. Importante segnalare la presenza della popillia al servizio fitosanitario regionale, così da consentire una mappatura.
La popillia ha effetti dannosi anche sulle coltivazioni, in particolare le viti, non è ovviamente il caso di Spino d’Adda. Ma non disdegna le coltivazioni di mais e soia. In Lombardia e Piemonte ha già causato danni in diverse zone negli ultimi anni e poi si è progressivamente diffuso anche alle altre regioni del Nord: dall’Emilia Romagna, sino al Trentino. Pare che l’arrivo dei primi esemplari di questo coleottero risalga al 2014 quando ne vennero trovati nella valle del Ticino. Da anni, ormai, il Comune mette in campo ogni primavera ed estate una campagna di disinfestazione dagli insetti nelle aree verdi pubbliche, incentrata principalmente sulla lotta alle zanzare. In merito all’invasione di popillia servirebbero però interventi più specifici.
La proliferazione del coleottero in un giardino di un’abitazione può portare alla sua rapida diffusione nelle zone limitrofe e poi al resto del paese. Una colonizzazione progressiva, che è poi il metodo con il quale l’insetto dalle aree lungo il fiume Ticino si è diffuso, in un decennio, a gran parte della pianura lombarda, ma anche piemontese.
Tra gli spinesi, le cui piante da frutto sono afflitte dal flagello della popillia japonica, non manca la collaborazione. E ciò attraverso uno scambio di informazioni su come cercare di salvare il salvabile. Un metodo efficace pare essere quello di coprire con un telo leggero la parte alta della pianta. La popillia infatti tende ad arrivare dall’alto. Non riuscendo ad appoggiarsi, non passa da sotto.
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