L'ANALISI
IL CASO
19 Giugno 2025 - 16:42
Nel riquadro il sindaco Giovanni Sgroi
RIVOLTA D'ADDA - Non solo le presunte violenze sessuali ai danni delle pazienti del centro medico polispecialistico di Pozzuolo Martesana. Alle prime quattro denunce se ne sono ora aggiunte altre cinque, da parte di donne che sarebbero state abusate dal sindaco, ora sospeso, Giovanni Sgroi, nell’esercizio della sua professione medica.
I fatti sarebbero avvenuti in una clinica della Bergamasca, ragione per cui alcuni atti dell’indagine potrebbero essere trasmessi per competenza alla procura di Bergamo.
Sgroi è ai domiciliari da quattro settimane, ha sempre negato ogni accusa e nell’interrogatorio davanti alla giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla si era avvalso della facoltà di non rispondere. Le nuove denunce sono finite dunque nel fascicolo della procuratrice aggiunta di Milano Letizia Mannella e della pm Alessia Menegazzo, oltre alla testimonianza di una donna che ha raccontato abusi risalenti agli anni Novanta.
Il settantenne medico di origini siciliane, da decenni trapiantato in paese, sposato e padre di una figlia 39enne, sino al settembre scorso è stato direttore sanitario della struttura a Pozzuolo Martesana. Qui avrebbe commesso violenza sessuale aggravata – questo il capo d’accusa a suo carico – su quattro pazienti donne di 24, 35, 34 e 43 anni, episodi risalenti per lo più al 2024.
Nell’ordinanza firmata dal gip, che ha accolto la richiesta della misura cautelare, avanzata il 9 maggio scorso dal pm, oltre alle testimonianze delle presunte vittime, ci sono riscontri frutto di racconti di altre donne. Un’inchiesta nata dalle dichiarazioni della paziente 24enne, relative a una visita fatta il 14 maggio 2024 al Cmp di Pozzuolo nello studio di Sgroi. Le storie delle quattro sono quasi in fotocopia. Si sono sentite violate e vittime di atti sessuali, il tutto durante visite gastroenterologiche o ecografie addominali. «A riprova dell’inutilità delle ispezioni» nelle parti intime, «dei toccamenti, penetrazioni e atti» di autoerotismo «occorre dire che degli stessi non vi è alcuna menzione nei referti» sottolinea il gip nell’ordinanza. Il consulente medico della Procura conferma come «evanescente l’indicazione a una esplorazione» intima «nel contesto di una valutazione gastroenterologica... Al netto delle manovre chiaramente non mediche descritte delle parti offese... le esplorazioni vaginali non vedono una sostenibile motivazione in relazione ai sintomi descritti dalle pazienti e a quelli registrati anamnesticamente nelle certificazioni disponibili».
Ci sono poi gli atteggiamenti di Sgroi durante le visite. Una delle altre donne ascoltate dai carabinieri ha raccontato di «aver subito delle avances dal medico, il quale sia durante la visita, sia successivamente adottava un atteggiamento seduttivo».
Nelle scorse settimane dalla vicina di opposizione RivoltiAmo e dal principale partito della minoranza, il Pd, sono arrivate le richieste di dimissioni del sindaco. Al momento a ricoprire il ruolo di Sgroi, eletto nel 2021 alla guida di una civica di centrodestra, è il vicesindaco Marianna Patrini. A dimettersi, subito dopo la notizia dell’arresto di Sgroi, era stato invece l’assessore alle Risorse territoriali Roberto Marazzina.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris