Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA: LA GALLERY

Maturità, la prima prova tra Pasolini e Tomasi di Lampedusa

Paolo Borsellino, indignazione digitale e social media, ambiente, il centenario della Treccani e l'impatto degli anni Trenta sul mondo tra i temi dell'Esame di Stato

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

18 Giugno 2025 - 10:24

CREMONA - Né Montale, né D’Annunzio, ma Pasolini e Tomasi di Lampedusa. Ignorato l’80° della liberazione e a sorpresa la traccia dedicata a Paolo Borsellino con un brano tratto da “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca il 14 ottobre 1992. Tra le proposte della tipologia C spicca il tema sui social media e l’indignazione digitale, con un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli dal titolo “L’indignazione è il motore dei social. Ma serve a qualcosa?”. Per la tipologia B – testo argomentativo – emerge il tema dell’ambiente con Telmo Pievani e la sua riflessione sulla ‘tecnosfera’, mentre il centenario della Treccani viene celebrato con una traccia dedicata al concetto di “rispetto”, ma anche ‘Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo’.

Certo è che alle 7,45 davanti al Ghisleri i volti sono tirati, preoccupati il giusto e impegnati a fare pronostici che di lì a un’ora sarebbero stati tutti smentiti dalla realtà dei fatti. Marco Cattagni non ha dubbi, traccia A, ma solo se esce Montale e D’Annunzio, Nicolò Foglia si augura che ci sia una traccia legata al diritto o all’attualità, ma è poco speranzoso. Chidinma sorride ed è proiettata verso la seconda prova: «il vero scoglio sarà domani, la prova di estimo. Italiano, ancora, ancora, qualcosa si scrive». Ma interviene la professoressa Alessandra Diamanti per un’iniezione di fiducia: «Ragazzi, forza, siete bravi e ce la farete».

Ansh Kumar rassicura Simone Tafaruci, insieme passano in rassegna le varie tipologie di testi, mettendo in evidenza cosa conviene fare e cosa no… La traccia del testo espositivo sembra quella meno insidiosa e il volto di Simone si rasserena. Davanti all’Aselli foto ricordo di gruppo, prima di iniziare. C’è chi ostenta sicurezza e all’ansia del pre-esame dice: «Stanotte ho dormito una favola», afferma Debora Torri, Alessia Micheli invece confessa: «Ebbene sì, per farmi del male. Ieri mi sono sparata il film Notte prima degli esami, ma poi ho dormito tranquilla, tranquilla».

Massimo Mariaschi, genio della cybersicurezza, afferma: «Anche se ci fosse tema su intelligenza artificiale, lascerei perdere. Non vorrei andare troppo sul tecnico per non mettere in difficoltà di professori». Eric Zavattini è proiettato sulla tipologia dell’analisi del testo, ma «dipende se esce un autore che abbiamo fatto». Konan Mabel tiene in mano cinque biro: «Non si sa mai che rimanga a secco».

E poi Edoardo Guarneri, Alberto Bandera si stringono agli altri per una foto di gruppo: «Uniti, si vince», sembrano dire. Poco più in là il consiglio della professoressa Di Gesaro: «Ragazzi, attenti alle virgole e agli accenti. Mi raccomando». E il tono è di quelli degli imperativi categorici kantiani. In mezzo a via Palestro gli studenti dell’Anguissola si abbracciano, pronti a fare il loro ingresso. Alle 8 si comincia ad entrare per blocchi classe, la consegna dei cellulari, la registrazione del documento, la spedizione nell’aula informatica per scaricare le tracce, le raccomandazioni del presidente: no matita, no bianchetto, ricopiare in bella e chi più ne ha più ne metta. Il rito ha inizio, il silenzio cala, c’è chi ha di fianco al vocabolario le ofelle come sostentamento. Si chiudono le porte, ha inizio l’Esame di stato 2025, ultimo rito di passaggio, forse.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400