L'ANALISI
12 Giugno 2025 - 18:11
CREMA - Negli immobili dismessi, ma anche negli spazi pubblici. È lì che sono tornati a dormire i senzatetto della città. È per questo che la Caritas ha annunciato ieri l’apertura di un nuovo piccolo dormitorio estivo: ‘La locanda del mantello’.
A denunciare la situazione è stato Andrea Bergamaschini, capogruppo della Lega in consiglio comunale. «L’amministrazione comunale resta in silenzio mentre c’è gente che dorme nei giardini e negli spazi pubblici. Da diversi giorni ricevo numerose segnalazioni da parte di cittadini preoccupati per la presenza ormai stabile di persone che dormono nei giardini, accampate con sacchi a pelo e coperte. Non si tratta più di episodi isolati, ma di una situazione visibile, costante, che pone interrogativi seri sul decoro urbano, sulla sicurezza e soprattutto sulla dignità umana. È inaccettabile che nel 2025, in una città che si proclama civile e solidale, si debba assistere a simili scene».
L’esponente di minoranza spiega dove si rifugiano di notte le persone senza fissa dimora: «Da quanto mi risulta, sarebbero otto, in giro per la città. Qualcuno si rifugia nelle villette mai terminate lungo il canale Vacchelli, altri nella ex scuola di Cl, altri ancora all’ex pizzeria Lo Scoglio di viale Santa Maria. Mi dicono inoltre, che nonostante la chiusura, qualcuno entri ancora anche nello stabile mai ultimato di via Indipendenza. Non è più tempo di silenzi o di promesse; è tempo di assunzione di responsabilità. Chi governa la città non può voltarsi dall’altra parte mentre le fragilità si accampano sotto gli occhi di tutti, nei nostri parchi, nei nostri spazi pubblici».
La risposta, benché parziale rispetto ai bisogni, è stata immediata. Conclusa il 30 maggio l’attività invernale del rifugio dormitorio San Martino di via Civerchi, la Caritas ha annunciato ieri che, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, è stata avviata una sperimentazione d’accoglienza estiva per sole quattro persone con particolari fragilità, contro i 18 posti di via Civerchi. È stato infatti allestito un appartamento, di proprietà del Comune, che potrà ospitare fino a quattro persone prive di un’abitazione e con criticità tali da non poter vivere in strada, nemmeno durante la stagione calda. «A ispirare questa scelta — sottolinea Claudio Dagheti, direttore della Caritas diocesana — è stata la volontà, condivisa dall’amministrazione cittadina, di restare accanto agli ultimi tra gli ultimi, offrendo protezione anche nel periodo estivo. Anche questo piccolo dormitorio rappresenta un primo approdo dal quale si potrà accedere, in base ai bisogni e alla storia personale, ad altre strutture come la Casa di accoglienza o comunità più idonee».
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