L'ANALISI
11 Giugno 2025 - 20:49
CREMONA - Nuove competenze al servizio dello sviluppo del nostro territorio. Questo l'intento delle sei borse di studio erogate da Cassa Padana - Banca di Credito cooperativo ad altrettanti studenti del corso di laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Oggi pomeriggio, nel corso di una breve cerimonia in un’aula del Campus del Polo di Santa Monica, i premi sono stati consegnati a cinque di loro: Federico Bossi di Reggio Emilia; Alberto Guerini di Castelli Calepio (Bergamo); Gabriele Penati di Gorgonzola (Milano); Davide Rosseghini di Gussola (Cremona); Lorenzo Vincini di Piacenza. Assente giustificato il sesto, Luca Vaghi di Crema, all'estero con Erasmus.
Le borse erogate da Cassa Padana costituiscono un importante contributo alle spese di studio e di soggiorno nell'ambito del Silicon Valley Immersion Program che vede coinvolte l'Università Cattolica e l'Università di San Francisco e che ha portato per una settimana i sei giovani nel Sud della California. Ne ha dato atto, ringraziando l'istituto di credito, il preside della Facoltà, Marco Allena: si tratta – ha detto fra l’altro - di borse di studio ‘non generiche’ ma strettamente collegate a un periodo di esperienza all'estero, riservate a studenti del corso di laurea magistrale in innovazione e imprenditorialità digitale, sebbene i viaggi nella Silicon Valley, organizzati da alcuni anni dal professor Fabio Antoldi, siano aperti anche ad allievi di altri corsi di laurea.
Antoldi, coordinatore del corso, ha sottolineato la sua originalità nel collocarsi all'interno di una facoltà di Economia e Giurisprudenza, non di Ingegneria informatica, pertanto con una interdisciplinarità che coinvolge i mondi del diritto, della finanza, della psicologia e della sociologia. Quanto alla settimana a San Francisco, nella quale il docente ha accompagnato i sei studenti, si è trattato di un corso intensivo fatto non soltanto di lezioni universitarie, ma di un'attività didattica più vasta, arricchita da lavori di gruppo, incontri, visite a numerose e innovative realtà imprenditoriali.
Pur in un programma intenso e serrato di apprendimento, non sono mancati naturalmente momenti di svago, documentati da alcune immagini mostrate durante l'incontro. Sono stati successivamente i medesimi studenti a raccontare la propria esperienza, a rispondere ad alcune domande, a evidenziare qualche difficoltà incontrata ma superata, e ad offrire stimolanti riflessioni di prospettiva, nate anche dal confronto con docenti e universitari di San Francisco. In particolare, Bossi e Rosseghini hanno evidenziato la differenza di mentalità, prima ancora che di gap tecnologico, fra noi italiani e i nordamericani.
La rivela, ad esempio, l'importanza data oltre Oceano al fallimento, visto non come una sconfitta ma come un punto da cui ripartire. «In Italia chi fallisce è messo da parte, in America, dopo un'esperienza negativa, si diventa più forti», ed è grazie a questo approccio che cresce l'imprenditorialità, che va ritenuta «la via più importante in Italia per mandare avanti la nostra economia».
Pur tenendo conto, come ha aggiunto Vincini, che se gli Usa sono all’avanguardia per tecnologia e innovazione, non sempre lo sono sul piano della sensibilità sociale. Il preside Allena ha osservato, complimentandosi con gli studenti, come Cassa Padana abbia speso bene le proprie risorse favorendone il percorso formativo, il cambiamento di mentalità, la valorizzazione dei talenti, non dimenticando che «per l'etica che ci contraddistingue il valore maggiore è rappresentato dalle persone».
Il tutto concorre ad offrire una prospettiva positiva per il futuro del nostro territorio. Lo ha sottolineato, prima di consegnare le borse di studio, il direttore generale di Cassa Padana, Andrea Lusenti, accompagnato dai dirigenti Fabio Tambani e Marco Telò. Lusenti ha espresso grande soddisfazione per un progetto che offre giusto riconoscimento all’impegno e al merito dei giovani, fortemente invitati ad investire qui le loro risorse innovative perché «aziende e banche ne hanno bisogno. I nativi digitali - ha osservato – possono portare le loro nuove competenze accanto all’esperienza delle precedenti generazioni, in un percorso di collaborazione senz’altro destinato a rafforzare la competitività dei nostri territori. Anche Cassa Padana intende continuare a fare la propria parte a questo scopo, in stretta sinergia con istituzioni e Università».
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