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REFERENDUM. 8 E 9 GIUGNO

«Cinque Sì per un lavoro dignitoso»: chiusa la campagna a Casalmaggiore

L’evento finale in piazza Turati ha messo al centro i valori della giustizia sociale e della partecipazione democratica. Sindacati, associazioni e cittadini uniti per chiedere diritti stabili, sicurezza sul lavoro e un impegno che continui oltre il voto

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

06 Giugno 2025 - 13:51

«Cinque Sì per un lavoro dignitoso»: chiusa la campagna a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE - La campagna referendaria per i cinque Sì promossa nel territorio casalasco ha trovato il suo momento conclusivo nella serata di ieri con un evento pubblico tenuto in piazza Turati, con la partecipazione di esponenti di spicco del mondo sindacale e associativo.

A fare da cornice all’iniziativa, fortemente voluta dal Comitato Casalasco per i 5 , sono stati i valori della partecipazione democratica, della giustizia sociale e della dignità del lavoro. Durante l’incontro, introdotto da Francesca Re David della segreteria nazionale CGIL, sono intervenuti Giancarlo Roseghini, presidente ANPI Casalmaggiore, e Sabrina Negri della segreteria provinciale CGIL Cremona. I loro interventi si sono concentrati sulla necessità di un impegno collettivo per una società più equa, in cui il lavoro non sia una merce sacrificabile, ma un diritto garantito, stabile e sicuro.

La riflessione è stata arricchita da un messaggio congiunto sottoscritto da numerose realtà del territorio: Sinistra Italiana, Rive Gauche PRC Casalasco Piadense, ANPI Casalmaggiore-Gussola, ARCI Bassa, Auser ed Emmaus Piadena.

Un documento condiviso che sottolinea come l’esperienza della campagna referendaria abbia rappresentato un’occasione straordinaria per dimostrare che cittadini consapevoli, uniti attorno a valori comuni, possono incidere realmente nel dibattito pubblico. L’auspicio espresso è che questo percorso non si concluda con il voto dell’8 e 9 giugno, ma diventi punto di partenza per nuove forme di dialogo, impegno e partecipazione.

Il Comitato Casalasco ha ribadito che l’adesione alla consultazione referendaria è una scelta di civiltà: partecipare significa impegnarsi per un futuro in cui la sicurezza sul lavoro non sia un privilegio ma una condizione normale, e in cui la cittadinanza sia sinonimo di appartenenza, rispetto e pieno riconoscimento.

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