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CAMISANO. LA STORIA

Jacopo in pista, sogni mondiali a 12 anni

Il baby pilota cremasco: «Non scenderei mai dalla moto, ma mi tocca anche studiare»

Dario Dolci

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05 Giugno 2025 - 05:25

Jacopo in pista, sogni mondiali a 12 anni

CAMISANO - Ha solo 12 anni, ma va già al massimo. Per l'esattezza, a 140 all'ora in sella ad una moto. E ha le idee chiarissime su cosa vorrebbe fare da grande. Non staccarsi dalla sella e dal manubrio ed essere incoronato campione del mondo. Obiettivo ambizioso, ma che la dice lunga sulla grinta di Jacopo Parati. Il giovane ha deciso di far venire il mal di pancia a papà Gabriele, che lo porta agli allenamenti e lo segue in tutte le gare, ma che quando lo vede sfrecciare ad altissima velocità trattiene spesso il fiato e ha i battiti aumentare.

«Una volta, per una caduta — racconta il papà — Jacopo si è rotto un osso della spalla. È tornato in pista dopo un mese e andava più forte di prima. Era ancora più motivato. Io dico che bisogna essere un po' matti per andare a 140 all'ora su una moto di 200 centimetri cubici di cilindrata. Certo, nei circuiti dove corre mio figlio ci sono le vie di fuga adeguate, l'assistenza medica e l'ambulanza. In aggiunta, i piloti indossano una tuta con airbag, ma i rischi non mancano comunque».

Jacopo si allena due volte alla settimana a Curno, col preparatore spagnolo Emanuel Ivagnes. Ha iniziato ad andare in moto l'anno scorso e da quest'anno partecipa al campionato nazionale SB Corse. Ha già ottenuto un secondo, un terzo e un quarto posto.

«Il motociclismo — afferma il papà — è uno sport molto costoso. Jacopo va portato in giro per sostenere gli allenamenti e partecipare alle gare e sappiamo già che, a un certo punto, serviranno molti soldi per continuare. Per ora, i circuiti sono in Lombardia, Piemonte e Trentino, ma quando salirà nella categoria pre Moto 3, gli spostamenti saranno maggiori».

Il campionato di quest'anno prevede sei prove da aprile a settembre. A seguire, ci sarà il campionato europeo, che si disputa in gara unica.

«La passione per la moto è venuta a Jacopo quando aveva appena sei anni — conclude il papà — guardando gli zii che erano motociclisti. Ha voluto subito che lo portassimo a Grandate, alla Scuola moto Como, per imparare a guidare. Poi ha preso il brevetto che serve per correre in pista».

Jacopo ascolta in silenzio il papà raccontare la storia che gli appartiene, ma dopo avergli lasciato spazio, ci tiene a dire la sua: «Da piccolo — spiega — ho cominciato a guardare la competizioni motociclistiche in televisione e mi sono subito piaciute. Per Santa Lucia mi è stata regalata una minimoto elettrica, l'ho provata e da quel momento non sono più sceso dalla sella. Non mi piace studiare, ma mi trovo obbligato a farlo, perché altrimenti se vado male a scuola i miei genitori mi tolgono la moto. Io, invece, sulla moto ci starei tutto il giorno, a sfrecciare in pista. Il mio pilota preferito è Pedro Acosta. Cosa mi piacerebbe fare da grande? Semplice, vorrei vincere il mondiale della Moto Gp». E cosa, se no?

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