L'ANALISI
02 Giugno 2025 - 15:44
CREMA - Muove i primi concreti passi il progetto cremasco per contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo. Raccolte nelle scorse settimane le adesioni delle cooperative e enti partner del progetto: Comunità sociale cremasca, l’Approdo, Igea, consorzio Arcobaleno, Cosper, Insieme per la famiglia e Meraki. L’Ats Val Padana procederà ora ad affidare, tramite i Comuni, gli incarichi per le mettere a terra le iniziative di contrasto. A disposizione ci sono trentamila euro complessivi.
Le attività partiranno dal prossimo anno scolastico, con incontri rivolti ai giovani, per far loro comprende la pericolosità del gioco d’azzardo. Ci saranno, quindi, progetti da sviluppare in classe. E con la collaborazione delle amministrazioni municipali del distretto, a cominciare da Crema come capofila, saranno anche organizzate serate divulgative e altre campagne di sensibilizzazione. Un lavoro capillare, che prevede anche attività di vigilanza da parte degli stessi Comuni, tramite la polizia locale, sull’attuazione della normativa e dei regolamenti. Altrettanto fondamentale è ritenuto l’incremento del numero di esercizi ‘No slot’, ad esempio tramite agevolazioni sulla fiscalità municipale.
Già negli anni scorsi, diverse amministrazioni avevano messo a punto esenzioni per gli esercizi che rinunciassero a installare le slot, oppure optassero per non rinnovare i contratti con le società distributrici. Ad oggi, le stime sul numero di cremaschi con problemi di gioco d’azzardo si aggirano intorno al migliaio di casi, per una spesa media annuale che supera abbondantemente i 2.000 euro. L’identikit del giocatore medio, a Crema, è quello di un maschio di età compresa tra i 35 e i 70 anni, che entra nei locali da solo, non tende a interagire e preferisce isolarsi.
Sono un centinaio i ludopatici seguiti regolarmente dal centro dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda con la riabilitazione per chi abbia questo tipo di problemi e dal Servizio dipendenze di via Medaglie d’oro. Al timone, rispettivamente, Paolo Marzorati e Antonio Prete. Per intercettare il sommerso, anche l’Asst promuove iniziative di informazione, coinvolgendo anche i familiari di chi abbia questa forma di dipendenza. Nella lotta alla ludopatia assume particolare rilevanza la componente sociale. Gli specialisti dell’Asst, infatti, si occupano della presa in carico del paziente nella sua globalità.
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