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GENIVOLTA. IL PREMIO

Al Pirellone la tesi di Matteo Agnesi sulla Sportumanza

Il 25enne nella sede del Consiglio regionale per la sua ricerca sulla valorizzazione dei territori rurali. Con un approccio originale che intreccia sport, cultura e transumanza ha conquistato la giuria del concorso 'Pastoralismo, alpeggio e tradizioni'

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

30 Maggio 2025 - 19:04

Al Pirellone la tesi di Matteo Agnesi sulla Sportumanza

GENIVOLTA - C’è un po’ di borgo nell’Aula Consiliare del Pirellone. E non è solo un modo di dire: proprio lì, nel cuore delle istituzioni lombarde, Matteo Agnesi ha ricevuto l'alloro della prima edizione del concorso ‘Pastoralismo, alpeggio e transumanza’ promosso dal Consiglio regionale. Un riconoscimento importante per un 25enne cremonese e genivoltese che ha saputo portare una visione fresca e originale su un tema antico, ma oggi più che mai attuale.

Il concorso, aperto appunto a laureati, ricercatori e studenti delle scuole superiori lombarde, chiedeva di esplorare – attraverso tesi, articoli o video – le molteplici dimensioni del pastoralismo. Non solo un sistema produttivo legato all’allevamento, ma un vero e proprio universo culturale fatto di riti, paesaggi, conoscenze tramandate e pratiche che ancora oggi modellano le società di montagna e pianura.

Matteo ha scelto di partecipare con la sua tesi di laurea magistrale dal titolo ‘Lo sport e la cultura per la cooperazione e la comunicazione territoriale. Il caso Sportumanza’, redatta nell’ambito del Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo, sotto la guida del professor Tononi e della professoressa Burini. Una ricerca appassionata che unisce studio teorico e osservazione diretta sul campo, dedicata a un’esperienza concreta di valorizzazione territoriale che attraverso la Sportumanza fonde sport, folklore, turismo lento e antiche vie di transumanza.

Una formula innovativa che ha conquistato la Commissione giudicatrice, la quale ha voluto premiare l’elaborato con queste parole: «Una tesi che unendo ricerca bibliografica e osservazione partecipante analizza un singolare caso di valorizzazione territoriale tra sport, folklore e transumanza».

«È stata un’emozione ricevere un riconoscimento per il lavoro con cui ho concluso il mio percorso universitario – ha commentato Agnesi – un progetto a cui ho dedicato grande impegno e passione. Essere premiato all’interno dell’Aula Consiliare del Consiglio regionale ha reso questa esperienza ancora più significativa».

Il premio non è solo un traguardo personale, ma anche un messaggio più ampio: da realtà locali come Genivolta possono nascere riflessioni profonde sul modo in cui viviamo e raccontiamo i nostri territori. E se è vero che la cultura contadina ha ancora molto da insegnare, è altrettanto vero che a renderla attuale servono sguardi nuovi, curiosi, capaci di unire passato e futuro. Come quello di Matteo.

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