L'ANALISI
25 Maggio 2025 - 18:00
Fappani & Hosss
CREMONA - Si è chiusa con un grandissimo successo la 38esima edizione del Salone del Cavallo Americano. Una tre giorni che ha visto la partecipazione di 700 cavalli e 7.000 cavalieri, che hanno scaldato le 40mila persone che hanno riempito in questi tre giorni i padiglioni di CremonaFiere. Numeri, in termini di presenze, che hanno segnato un 35% in più rispetto allo scorso anno. Tra gare, stand espositivi e workshops dal sapore americano, il pubblico è stato letteralmente travolto da un’onda western.
Tanto che Cremona è ormai vicina a conquistarsi il titolo di ‘Oklahoma d’Europa’. La manifestazione infatti in questi anni è cresciuta tantissimo, trasformandosi nella sede italiana privilegiata per le migliori gare dell’equitazione americana. Dal 2024 è diventata ufficialmente una tra le fiere più prestigiose al mondo, con la qualifica di ‘Fiera Internazionale’. In Italia, per il settore equestre, ce ne sono solamente due. E la prova che il Salone del Cavallo sia diventato col tempo un evento importante anche a livello internazionale è data anche dalla presenza di numerose targhe straniere nel parcheggio della Fiera.
Tutte le gare di NRHA European Futurity, Cutting e Team Penning hanno fatto ancora una volta centro, con le tribune adiacenti alle arene piene ad ogni semaforo verde. Tra le novità più apprezzate, anche l’Hobby Horse in versione western (percorsi di salto ad ostacoli e gare di velocità con un cavallo finto) e il Cowboy Shooting (gara a tempo in cui oltre a superare in velocità alcune difficoltà di un percorso delimitato da boe e paletti, si devono centrare alcuni bersagli sparando con una fedele replica del mitico revolver dei cowboy, dei cacciatori di taglie e dei banditi del Vecchio West, la Colt Peacemaker del 1873).
Al Salone del Cavallo la scena però se l’è presa lui: Andrea Fappani, il Jannik Sinner dei cavalli, come diceva qualche signore in tribuna mentre assisteva alle sue gare. Un mito per gli appassionati del mondo equestre. E il cavaliere, il reiner che ha vinto di più nella storia, è tornato dagli Stati Uniti a gareggiare in Europa dopo tantissimi anni di assenza proprio nei padiglioni di CremonaFiere. E qui a Cremona in quest’edizione del Salone del Cavallo ha vinto la gara di Reining e il montepremi da un milione di euro, battendo il famoso cavaliere belga, già Campione del Mondo Fei, Bernard Fonck. L’ha fatto con il suo stallone Hosss: «Con questo cavallo così forte e costante, sapevo che avrei potuto farcela — ha detto a fine gara Fappani — anche se non è mai un’impresa facile per un puledro di 4 anni. Sono davvero felicissimo di come è andata. Questa vittoria, qui in Italia, per me è davvero incredibile». Nel level 3-2 a vincere è stato invece il ‘nostro’ Angelo Benedusi, del maneggio Fata Morgana di Soarza ab reining, con il cavallo Dolly Face. Al level 1 Daniel Moro su Oak Fashion Face.
Fappani ha però voluto approfittare della visita al Salone del Cavallo per provare anche altre discipline. Il campione si è cimentato infatti per la prima volta nel Team-Penning (competizione nella quale tre cavalieri, in squadra, devono separare dalla mandria e condurre all’interno di un recinto tre vitelli contrassegnati dallo stesso numero). E anche in questa disciplina è riuscito nell’impresa di primeggiare.
«Quarantamila visitatori. Con un 35% in più rispetto allo scorso anno. La 38esima edizione del Salone del Cavallo Americano è stata da record». Lo dice con grande soddisfazione Giancarlo Doardo, patron della manifestazione.
«C’è stato un incremento anche in tutte quelle che sono state le iniziative sportive. Ogni singola componente è in crescita». Il Salone sta diventando sempre di più un punto di riferimento anche a livello internazionale: «Assolutamente. Quasi il 40%, se non di più, di cavalieri e visitatori proviene dall’estero. C’erano sì italiani, ma anche tanti nordamericani, sudafricani, asiatici, neozelandesi».
Al Salone sono arrivati tantissimi appassionati del settore, ma non solo: «Anche il numero delle famiglie è in crescita. Per questo abbiamo pensato a spazi dedicati per i più piccoli, come il villaggio indiano e l’area giochi. Anche la musica dal vivo va in questa direzione, rivolta verso un pubblico diverso».
Doardo vede però ancora dei margini di crescita: «Ce ne sono. Sia — spiega — da un punto di vista sportivo che di presenze. Vogliamo diventare il primo punto di riferimento in Europa per questo sport».
Parole di soddisfazione sono arrivate anche da Massimo De Bellis, direttore generale di CremonaFiere: «C’è stato un grandissimo riscontro sia a livello nazionale che internazionale. Questi risultati sono molto incoraggianti e vediamo in questo senso anche ulteriori possibilità di ampliamento e di crescita, in questo settore così come in altri».
Cremona sta diventando con gli anni una capitale di tanti eventi internazionali: «Certamente. Pensiamo alla zootecnia, alla musica, allo stesso Salone del Cavallo. Siamo contenti perché i nostri sforzi vengono ripagati anche dai risultati».
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