L'ANALISI
12 Maggio 2025 - 20:49
CREMA - Quello che la cosmesi può fare a sostegno della medicina, in particolare dei pazienti che lottano contro il tumore. Questo il tema al centro del convegno ‘La bellezza come cura’, oggi pomeriggio, in sala Pietro da Cemmo, davanti a un pubblico numeroso.
A introdurre l’appuntamento Emanuela Schiavini, consigliera comunale di Fratelli d’Italia e coordinatrice infermieristica della comunità riabilitativa ad alta assistenza dell’ospedale Maggiore. Poi la parola al senatore di FdI Renato Ancorotti, imprenditore del settore cosmetico e presidente dell’intergruppo parlamentare ‘Benessere, salute e bellezza’, che ha promosso i lavori. «Vogliamo far vivere questo interguppo parlamentare, portando in tour la reputazione della cosmesi».
La scelta di partire da Crema con il percorso non è casuale, al centro della cosmetic valley, da tempo si sperimentano al Maggiore questi approcci innovativi. In sala anche la parlamentare della Lega Silvana Comaroli, intervenuta per un saluto, il consigliere regionale della Lega Riccardo Vitari, il collega del Pd Matteo Piloni, il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni, Anna Firmi, direttrice del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ats e Gianni Risari, presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi.
«Il comparto cosmetico italiano ha fatturato 16,5 miliardi di euro nel 2024, la previsione per quest’anno è di 17 — ha esordito Ancorotti —: questi i dati di Confindustria. Se aggiungiamo la filiera, si arriva a 40 miliardi di euro. E gli addetti del settore sono circa 400mila. L’export rappresenta il 48% del fatturato, 8 miliardi di euro nel 2024, siamo il secondo Paese esportatore d’Europa, il quarto al mondo. La cosmesi ci accompagna ogni giorno, ci fa stare bene con noi stessi, grazie a un profumo, una Crema. Non si sostituisce alla medicina, ma la può coadiuvare, ad esempio andando in aiuto a persone che hanno problemi di pelle come conseguenze del tumore. I prodotti cosmetici italiani sono assolutamente sicuri e questo per il consumatore è fonte di garanzia».
Alessandro Cominelli, direttore generale dell’Asst, ha aggiunto: «Il nostro ruolo è curare le persone, ma anche farci carico del loro stato d’animo e dei loro problemi, sviluppando un rapporto empatico. Anche in un momento di malattia, non dobbiamo perdere di vista questo obiettivo. Prendersi cura del loro benessere esteriore può avere effetti benefici sulla qualità della vita delle persone anche durante la fase della malattia. Abbiamo un servizio di psiconcologia che segue i pazienti e poi collaboriamo con altre realtà del territorio per la cura del make up. L’approccio dermocosmetico aiuta i pazienti e la bellezza è una leva e stimolo utile per ricominciare».
Il primario di Oncologia del Maggiore Gianluca Tomasello ha ricordato come il 6% della popolazione italiana oggi conviva con una diagnosi di tumore. «Le cure sono efficaci — ha aggiunto — ma hanno effetti collaterali, non sono scevre da tossicità. Ciò provoca un’alterazione dell’immagine di sé che porta carichi di ansia, depressione, situazioni difficili da contrastare. Con l’umanizzazione delle cure possiamo dare delle risposte in questo senso, migliorando la qualità di vita del paziente».
Il senologo Stefano Beltrami, che lavora alla Chirurgia del Maggiore, ha ricordato l’importanza della multidisciplinarietà nell’affrontare il tumore alla mammella, coordinandosi con tutti gli altri specialisti. «Il nuovo concetto di oncoplastica unisce radicalità del trattamento, ma permette di conservare anche l’immagine e la femminilità della donna». Al tavolo dei relatori anche il dermatologo Antonino Di Pietro, fondatore e direttore dell’istituto dermoclinico Vita Cutis e Myriam Mazza, consulente dell’intergruppo parlamentare e farmacista. «Il cosmetico offre opportunità di uscire dalla sofferenza», ha sottolineato il primo. «L’accudimento della pelle di chi ha patologie oncologiche è fondamentale, ormai una fase centrale della cura», ha evidenziato Mazza. In chiusura la riflessione di Schiavini: «Parlare di bellezza in psichiatria può sembrare inopportuno, ma faccio riferimento a una bellezza che tocca l’anima».
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