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RIVOLTA D'ADDA

L’ok alla logistica vale un milione e mezzo

Via libera al piano di intervento. In più la cascina Origgia sarà destinata a servizi del terziario

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

03 Maggio 2025 - 16:22

L’ok alla logistica vale un milione e mezzo

RIVOLTA D’ADDA - Il beneficio immediato per le casse comunali sarà di 1,5 milioni di euro di incassi dovuti a oneri di urbanizzazione. In più verrà recuperata la cascina Origgia, destinata a servizi del terziario come uffici e altre strutture commerciali. Nei giorni scorsi, in consiglio, si è completata un’altra decisiva tappa per l’insediamento della nuova logistica a nord della Rivoltana, lungo la strada provinciale per Cassano d’Adda. Dopo il via libera di febbraio da parte della conferenza dei Comuni dell’Alto Cremasco e, soprattutto, la valutazione ambientale strategica che aveva dato esito positivo, durante la seduta è arrivato il voto favorevole al piano integrato di intervento.

La logistica è destinata a occupare un’area da 117mila metri quadri, con i capannoni su 67mila metri. Per collegare l’insediamento alla provinciale per Cassano è prevista la costruzione di una rotonda, che garantirà un’entrata e un’uscita in sicurezza dall’area. La stessa sarà poi dotata di parcheggi, di una viabilità interna e di una serie di opere di urbanizzazione con annesse piantumazioni di alberi e allestimento di aiuole.

Contraria la minoranza di RivoltiAmo. Già lo scorso inverno l’opposizione, anche attraverso il Pd, aveva espresso critiche circostanziate, sottolineando «il consumo di suolo, a danno dei terreni agricoli, l’aumento del traffico pesante su un territorio che non ha strade adeguate e su cui sono già stati costruiti un polo logistico a Casirate d’Adda, tre logistiche a Calvenzano-Vailate, una a Dovera e una a Pandino. Infine, per il peggioramento della qualità dell’aria che potrà derivare dall’incremento del traffico».

Come già puntualizzato in passato, anche nella seduta consiliare il sindaco Giovanni Sgroi ha ricordato che la zona dell’insediamento «non è più agricola da 15 anni, essendo stata definita come area di trasformazione commerciale AT1 e così confermata dalla giunta, a direzione Pd, nel Piano di governo del territorio del 2016». L’identificazione urbanistica di tipo commerciale di questa area è peraltro confermata dagli avvenuti pagamenti Imu da parte della proprietà, che altrimenti non sarebbero dovuti sui terreni agricoli.

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