L'ANALISI
02 Maggio 2025 - 18:43
CREMONA - Ora che il giudice ha condannato per stalking i vicini di casa, madre e figlio di 84 e 47 anni — lei a 1 anno e 10 mesi, lui a 1 anno e 3 mesi — la coppia di inquilini perseguitata si darà da fare per trovare una nuova casa. «Abbiamo deciso di combattere legalmente. E a sei anni dalla prima delle sei denunce, giustizia è stata fatta», ha commentato il vicino molestato che in quel piccolo condominio — sei appartamenti in tutto — con la sua convivente si era trasferito a gennaio del 2019, nell’abitazione al piano di sotto degli stalker. Un mese di tranquillità, poi «l’inferno».
Difesi dall’avvocato Marco Fantini, madre e figlio sono stati anche condannati a risarcire con 5 mila euro a testa (provvisionale) la coppia piombata «in un grave stato d’ansia», parte civile con l’avvocato Luca Curatti.
Storia di spazzatura e di resti di cibo gettati sul balcone dei vicini, di panni stesi intrisi d’acqua, di rumori molesti, giorno e notte, di calci e pugni alla porta d’ingresso. Di minacce e insulti: «Voi dovete andarvene come sono riuscita a mandare via tutti gli altri prima di voi. Avete rotto le...». Insomma, secondo l’accusa, dal 12 febbraio al 20 aprile del 2019, l’anziana — in alcune occasioni spalleggiata dal figlio — avrebbe fatto di tutto per esasperare la coppia, con l’obiettivo di farla traslocare. Tre mesi di ansia, per le vittime.
Le molestie sono raccontate nel capo di imputazione. Il 12 febbraio, l’ultraottantenne ha lanciato un sacco nero dell’immondizia contro la vicina, mancando il bersaglio. Ci sono, poi, «i panni stesi sul suo balcone gocciolanti», così intrisi d’acqua che i vicini di sotto dovevano prendere l’ombrello per uscire sul loro balcone. E ancora, «gli oggetti - anche pesanti - trascinati, giorno e notte dall’anziana, disturbando notevolmente» la coppia.
Nel capo di imputazione si racconta che «pressoché quotidianamente» l’ultraottantenne «scuoteva la tovaglia o comunque gettava avanzi di cibo e altra spazzatura sulla terrazza di sotto, ridacchiando e insultando la vicina: «Brutta schifosa, ti sto mettendo alla prova, ve ne dovete andare via». In un paio di occasioni, per l’accusa il figlio dell’anziana ha preso a calci e pugni la porta d’ingresso dei vicini. Colpi e ‘fuga’. Più di una volta ha insultato e minacciato, anche di morte, il vicino, anche davanti agli ospiti: «Tu devi avere paura di me... Non ti preoccupare, non ti preoccupare, lo scoprirai». L’anziana madre ci metteva il carico: «Schifosi, voi dovete andarvene» e rivolgendosi all’inquilino: «Vedrai quando arriveranno gli amici di mio figlio, vedrai che fine farai, farai una brutta fine».
L’ultimo episodio è del 20 aprile, quando «dopo aver urlato sul pianerottolo antistante l’abitazione degli inquilini e aver ripetutamente colpito, con violenza, con calci e pugni, la porta d’ingresso dell’abitazione», non appena l’inquilino ha aperto si è preso pugni in faccia e al petto dal 35enne: 5 giorni di prognosi. Sua madre era lì. Lei ha spinto contro il muro la convivente intervenuta in difesa del compagno.
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