L'ANALISI
03 Maggio 2025 - 05:30
CREMA - C’è chi dà loro la caccia e chi le protegge, anche a rischio di beccarsi una denuncia per aver sabotato le gabbie per la cattura appena posizionate. Stiamo parlando di nutrie, nella fattispecie quelle che infestano il quartiere San Carlo. I residenti lamentano l’eccessiva presenza di questi grossi roditori, che girano ormai per le strade e si introducono in orti e giardini delle abitazioni.
Su espressa richiesta degli abitanti, la scorsa settimana otto gabbie erano state fornite dalla Provincia e posizionate nei terreni vicini alle case, dove non è possibile sparare, per evidenti motivi di sicurezza. Da qui la necessità di procedere appunto con le gabbie, che sono molto meno efficaci, ma che consentono di effettuare qualche cattura.
Queste trappole metalliche erano state collocate nella zona tra la Gronda Nord e San Carlo, dove hanno trovato rifugio centinaia di questi grossi roditori. L’accordo preso con il Comune, che coordina l’operazione di contenimento della specie, era quello che i membri del comitato di quartiere avvisassero il personale appositamente formato quando qualche nutria sarebbe finita nella trappola.
Ieri mattina, nel suo giro di ispezione giornaliero, Santo Fusar Bassini ha scoperto che tre gabbie erano state sabotate: «Qualcuno ha spezzato il saliscendi dello sportellino, che è poi stato asportato, rendendole inservibili».
La campagna di contenimento delle nutrie, animale importato dal Sudamerica, che si riproduce a un ritmo vertiginoso, è iniziata a fine 2022 e da allora ne sono stati uccisi circa 14mila esemplari.
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