L'ANALISI
01 Maggio 2025 - 10:00
CREMONA - 'Do not phone and drive', si potrebbe dire. I primi cinque mesi del nuovo Codice della strada, a Cremona, hanno colpito soprattutto chi guida con il cellulare in mano: dal 14 dicembre al 23 aprile, con la stretta di Salvini contro la tecno-distrazione, sono stati 80 i cremonesi a cui è stata ritirata la patente. Per 12 di questi, secondo gli aggiornamenti forniti ieri del comandante della Polizia locale, Luca Iubini, si sarebbe aggiunta anche la 'mini-sospensione', strumento sanzionatorio anch'esso introdotto dal decreto.
Il numero appare ancora più impressionante se raffrontato al totale delle patenti ritirate (per le solite, vecchie ragioni, come la guida in stato di ebrezza): dall'entrata in vigore del nuovo Codice della strada, i provvedimenti di questo tipo, a Cremona, sono più che raddoppiati, per un totale di 110 sanzioni, contro le 50 dello scorso anno per lo stesso periodo.
È troppo presto per decidere se l'obiettivo del nuove norme inasprite sia stato raggiunto o meno. Metodologicamente parlando, entrando nello spirito del decreto, bisogna attendere la fine dell'anno per fare i conti: se la frequenza degli incidenti stradali diminuisse, significherebbe che la norma ha fatto centro.
Un fatto, però, è incontestabile: il numero di sanzioni ha messo a nudo un'abitudine che appare molto consolidata tra i cremonesi; la tendenza a circolare in auto mentre si fa una telefonata portando lo smartphone all'orecchio, si chatta o si ascolta la canzone preferita in cuffia anziché in radio, è più diffusa di quanto si vorrebbe credere.
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Eppure, ricorda ancora Iubini, i pericoli derivanti dalla 'tecno-distrazione' sono numerosi, e spesso sottovalutati. Il percorso verso strade più sicure passa anche attraverso la capacità di 'disconnettersi' quando si impugna il volante. «Osservando con cura i dati dell’anti-infortunistica – spiega Iubini – abbiamo notato che una parte significativa degli incidenti (quasi uno su tre) deriva direttamente dalla tecno-distrazione. Un fatto già di per sé importante. Bisogna, però, anche prendere in considerazione tutta una serie di ulteriori sinistri causati dal mancato rispetto della segnaletica che, verosimilmente, in buona parte hanno qualcosa a che vedere con la distrazione al volante, spesso determinata proprio dall’uso indebito di un dispositivo elettronico».
I primi cinque mesi di attività dall’entrata in vigore del nuovo codice, per la Polizia locale, sono stati intensi. Il monitoraggio sull'abuso dei dispositivi elettronici alla guida viene effettuato, oltre che con i metodi già consolidati (come l'uso di Cerbero, il sistema di riconoscimento delle infrazioni montato all'interno dell'auto della Polizia), anche grazie al controllo garantito da pattuglie motomontate. «Si tratta di un servizio estremamente efficace – spiega Iubini – e che gode di una serie di punti di forza, soprattutto in termini di visuale e rapidità. Le pattuglie motomontate hanno il privilegio di avere una percezione ottimale di ciò che avviene nell’abitacolo delle auto dei conducenti, e dunque di vedere con più chiarezza se chi guida sta utilizzando uno smartphone o un tablet».
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