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PIADENA DRIZZONA

Scontro in consiglio sul fondo crediti: «Non passi il messaggio che chi non paga può farla franca»

Il consigliere di minoranza Pagliari ha criticato la cancellazione dei residui, il sindaco Ferrari ha replicato che il Comune agisce per recuperare quanto dovuto. Il rendiconto 2024 chiude con un avanzo di oltre 946mila euro

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

30 Aprile 2025 - 17:35

Scontro in consiglio sul fondo crediti: «Non passi il messaggio che chi non paga può farla franca»

PIADENA DRIZZONA - Sono stati al centro di dibattito, martedì 29 aprile 2025 in consiglio comunale, gli stanziamenti per il cosiddetto 'Fondo crediti di dubbia esigibilità', che servono a coprire preventivamente il rischio che una parte dei crediti vantati dal Comune possa diventare inesigibile.

Si tratta di quei crediti che l’ente ha maturato ma che, con ragionevole certezza, non riuscirà più a incassare. Possono derivare da tasse, tributi, servizi o forniture non pagati dai cittadini e che non sono più recuperabili nemmeno con azioni legali o esecutive. A sollevare il tema è stato il consigliere di minoranza Luigi Pagliari, secondo cui «non deve passare il messaggio che chi non ha pagato l’Imu o la mensa può farla franca, perché è giusto che tutti paghino». Il sindaco Federica Ferrari ha replicato che «le azioni di recupero dei crediti vengono svolte dall’ufficio tributi». Non si lascia nulla di intentato, insomma, per recuperare il dovuto.

Tutto è nato dalla relazione iniziale del capogruppo di maggioranza Andrea Cantoni sul rendiconto della gestione 2024. «Il valore lordo dell’avanzo è di 2 milioni e 400mila euro, ma quello libero ammonta a 946.334,25 euro - ha detto il consigliere -. Dalla somma iniziale, infatti, vanno tolti gli accantonamenti per il fondo crediti di dubbia esigibilità, cioè sanzioni per violazioni del codice della strada o alcuni tributi come l’Imu, pari a 987mila euro. C’è poi una parte vincolata, come i fondi per la gestione Covid da restituire, pari in totale a 367mila euro, e una parte per investimenti pari a 15mila euro». Cantoni ha aggiunto che l’avanzo libero «ha una destinazione ben precisa e può essere usato per investimenti, manutenzioni straordinarie, progettazioni».

Lo stato di indebitamento dell’ente è pari «al 3,17 per cento, che rientra ampiamente nel limite del 10 per cento previsto». Un Comune infatti non può assumere nuovi mutui o prestiti se l’onere annuale complessivo per il rimborso del debito (quota capitale più interessi) supera il 10% delle entrate correnti risultanti dai primi tre titoli del rendiconto dell’anno precedente. «Il Comune è tempestivo nel pagamento dei fornitori: mediamente paga in 25 giorni».

Quanto alla copertura dei servizi a domanda individuale, è pari al 23,32%. Cantoni ha aggiunto che «gli uffici hanno fatto un ottimo lavoro per eliminare i residui attivi (cioè entrate accertate ma non ancora incassate, come tasse non ancora pagate dai cittadini, nda) e passivi (spese impegnate ma non ancora pagate, come fatture da saldare, nda)». Il sindaco ha aggiunto che «nel 2023 il fondo dei crediti di dubbia esigibilità ammontava a 794mila euro. La somma attuale di 946mila è frutto anche della pulizia di residui attivi e passivi. La Corte dei Conti spinge per eliminare quelli superiori ai tre anni».

Pagliari, «ragionando da uomo della strada», ha osservato che «non è giusto verso chi paga sempre che vengano eliminati dei crediti che hanno oltre tre anni». Ferrari ha risposto che «non c’è alcuno stralcio» e che i tentativi di recuperare le somme dovute vengono effettuati. Alla fine il punto è stato approvato con l’astensione di Matteo Priori, Luciano Di Cesare ed Enzo Locatelli e il voto contrario di Pagliari, che ha sollevato anche qualche reazione contraria, come quella dell’assessore ai Servizi sociali Chiara Ambrogio, quando ha fatto intendere che gran parte di chi non paga è di origine straniera.

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