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CREMA. LA PIAGA DEGLI ABUSI: I NUMERI

L’inferno è dentro casa: altre 53 chiedono aiuto

Donne contro la violenza: i casi non diminuiscono, italiane il 78% delle vittime

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

30 Aprile 2025 - 05:15

L’inferno è dentro casa: altre 53 chiedono aiuto

CREMA - Altre 53 vittime che, nel 2024, hanno chiesto aiuto all’associazione Donne contro la violenza, spiegando di aver subito abusi di vario genere. Da quelli fisici e sessuali, a quelli economici e psicologici. Contando i casi già seguiti nel 2023 e il cui percorso di uscita dalle violenze è proseguito l’anno scorso, sono state 94 in totale le vittime aiutate dalle circa 30 volontarie dell’organizzazione, che ha sede in via Mercato.

Nella sala dell’oratorio della Santissima Trinità di via XX Settembre, si è svolta recentemente l’annuale assemblea dell’associazione presieduta da Gianna Bianchetti. I numeri del 2024 ricalcano quelli del 2023, quando le donne prese in carico erano state sempre 93. I colloqui condotti erano stati 493, ai quali vanno aggiunte 183 telefonate. Nell’intero 2022, l’associazione si era fatta carico di 63 casi, mentre erano state 89 nel 2021.

«L’anno scorso, il 78% delle donne che si sono rivolte a noi sono state italiane — ha spiegato Bianchetti — 75 di loro hanno figli, complessivamente 127, di cui 82 sono minorenni». Le richieste per abusi di tipo psicologico sono state 88, poi le violenze fisiche in 51 casi, economiche (48), segnalazioni di stalking (19), violenza sessuale (18) e molestie (7). 49 hanno raccontato alle volontarie che i maltrattamenti hanno coinvolto anche i figli. Sono state 47 quelle che hanno poi sporto denuncia alle forze dell’ordine. Le volontarie hanno sostenuto 512 colloqui individuali del percorso di uscita dalla violenza, mentre 156 sono state le conversazioni telefoniche e videochiamate con le donne accolte.

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Da sempre l’associazione garantisce alle vittime che chiedono aiuto anche un’assistenza legale. Grazie all’azione volontaria di professioniste, l’anno scorso sono state fornite 14 prime consulenze orientative. Inoltre sei donne hanno ricevuto assistenza psicologica con percorsi individuali di dieci-quindici incontri, dieci hanno partecipato al Gruppo di mutuo aiuto, otto hanno partecipato al Gruppo sulla genitorialità, articolato in dieci riunioni. Per tre vittime straniere, è stato necessario attivare una mediazione linguistica. Come sempre il report dell’associazione contiene informazioni anche sugli autori degli abusi.

Nella maggior parte dei casi sono i mariti, compagni e fidanzati. Persone insomma, in cui le vittime ripongono fiducia, con cui hanno scelto di trascorrere la propria vita. Di conseguenza la violenza si consuma in prevalenza tra le mura domestiche, coinvolgendo i figli. Non mancano comunque gli ex. E data la stragrande maggioranza di richieste di aiuto da parte di donne italiane, la nazionalità prevalente di chi commette abusi è la stessa. Nei loro racconti le donne hanno evidenziato sempre come le violenze scaturiscano da comportamenti originati dal forte senso di possesso che ha l’uomo nei loro confronti, della mancanza di rispetto e di una relazione sana.

All’assemblea è intervenuta anche l’assessore alle Pari opportunità Emanuela Nichetti. Al fianco di Bianchetti la vicepresidente Antonella Bertolotti, le consigliere Roberta Lugli, Elvira Guerini, Laila Chiodetti, Maddalena Botti e Laura Genovese. L’associazione cremasca si avvale anche della consulenza di due psicologhe.

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