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FONDAZIONE BENEFATTORI CREMASCHI

Case-rifugio pronte entro l’autunno

I tre appartamenti all’ex Misericordia per ospitare temporaneamente chi è in difficoltà

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Aprile 2025 - 17:01

Case-rifugio pronte entro l’autunno

Nel riquadro Gianni Risari

CREMA - Saranno pronti per l’autunno, salvo imprevisti, i tre appartamenti destinati al progetto Housing first, ricavati nell’ex Misericordia. Gli alloggi saranno utili per dare una sistemazione temporanea a persone che, per varie ragioni, sono finite ai margini della società. Un programma pensato per offrire un riferimento per qualche mese, un punto d’appoggio per ripartire. «Nessuna intenzione a che questi appartamenti diventino abitazioni definitive, per quelle necessità ci sono altre strade», conferma il presidente della Fondazione Benefattori cremaschi Gianni Risari, ente proprietario del complesso. L’intervento è in coprogettazione con il Comune, grazie al finanziamento del Pnrr. «I lavori sono stati avviati e procedono secondo programma — assicura Risari —: al momento posso confermare che si concluderanno per l’autunno, rientrando così nei tempi stabiliti dal finanziamento».

Il cantiere sarà ultimato in contemporanea con l’adiacente nuova sede del rifugio San Martino per i senzatetto, dove la Caritas trasferirà gli attuali 18 posti letto di via Civerchi. Housing first è un progetto avviato ormai quasi un anno fa, frutto della collaborazione tra Fbc, Comune, e ha come braccio operativo la Fondazione Madeo. Non si tratta dunque di approntare case popolari, ma alloggi indipendenti destinati espressamente a persone con problematiche di vulnerabilità o fragilità e che vivano situazioni particolari. Il progetto si rivolge a persone con problemi di salute mentale o in condizioni di temporaneo disagio socioabitativo. Non verrà offerta loro solo assistenza, ma anche interventi di accompagnamento e supporto, portati avanti dalla Fondazione Madeo, in modo da favorirne il reinserimento, sia dal punto di vista sociale, sia lavorativo. Tecnicamente si stanno realizzando alloggi modulari, di circa 90 metri quadrati l’uno, con una sala mensa comune che fungerà da ritrovo. Chi ci vivrà avrà una propria autonomia, ma anche un concreto supporto.

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