L'ANALISI
25 Aprile 2025 - 17:59
CASALMAGGIORE - Doccia fredda del vicesindaco Giovanni Leoni sulla richiesta della consigliera di minoranza Annamaria Piccinelli di realizzare attraversamenti pedonali rialzati. L’esponente del Movimento Vivace e Sostenibile è tornata a parlare di sicurezza stradale nel consiglio comunale di giovedì 24 aprile 2025, definendola un tema fondamentale, soprattutto nella frazione di Quattrocase «dove non c’è nemmeno un metro di marciapiede, né a destra né a sinistra».
In merito ai passaggi rialzati, Piccinelli ha chiesto chiarimenti sulle normative, citando quanto emerso nel consiglio precedente: le era sembrato di capire che non fossero consentiti, né a Quattrocase né sulla Asolana. Ha ammesso di aver consultato il Codice della Strada senza riuscire a trovare risposte chiare, e ha chiesto quindi all’amministrazione di fornire indicazioni precise.
La risposta è arrivata dal vicesindaco Leoni, che ha fatto riferimento al parere tecnico del comandante della Polizia locale Silvio Biffi, «fornito, è doveroso dirlo, sulla richiesta avanzata nel precedente consiglio dal capogruppo Luciano Toscani quando si era quando si era pensato di trasformare la sua interrogazione in mozione. Gli attraversamenti pedonali rialzati – ha detto Leoni, citando il documento – non sono previsti dal Codice della Strada e non esistono norme di diritto che ne disciplinano la realizzazione, né studi che ne attestino l’efficacia».
Ha poi aggiunto che «il ministero dei Trasporti, negli anni, ha espresso riserve su questo tipo di interventi», che potrebbero in alcuni casi essere «peggiorativi» o addirittura «invenzioni di norme». Secondo Leoni, la valutazione sulla loro realizzazione è rimessa all’ente proprietario della strada, che ne assume anche tutte le responsabilità legali. Per Quattrocase, ha spiegato, si tratta di una soluzione non praticabile, soprattutto per la presenza costante di mezzi agricoli pesanti che, passando sui rialzi, potrebbero causare ‘sobbalzi e vibrazioni’ pericolosi per le abitazioni adiacenti.
«Immaginare lì un attraversamento rialzato non è cosa da farsi», ha detto. Parlando invece della viabilità in piazza Garibaldi, Leoni ha precisato che la situazione è diversa: «La piazza ha già marciapiedi ben definiti e deve rimanere accessibile per ambulanze, vigili del fuoco e mezzi di emergenza». Ha spiegato che introdurre ostacoli o rallentamenti su quelle vie potrebbe risultare controproducente e che eventuali zone a 30 km/h richiederebbero sistemi di controllo complessi. «O sosteniamo il commercio o chiudiamo le strade: non è facile tenere l’equilibrio». Il vicesindaco ha poi ricordato che i sinistri avvenuti in piazza sono da attribuire alla condotta di guida di conducenti in uno stato non idoneo.
Sui marciapiedi nelle frazioni, il vicesindaco ha ammesso che spesso sono assenti o discontinui, realizzati nel tempo da privati cittadini. Ha però definito oggi ‘difficile’ e ‘complicato’ un investimento organico, sostenendo che una progettazione di questo tipo richiede risorse e pianificazione generale. Ha anche citato come esempio positivo la presenza di una banchina a Quattrocase, affermando che «lo spazio per i pedoni esiste».
Toscani ha chiesto di inviare la relazione completa del comandante Biffi alla Piccinelli, non solo per correttezza istituzionale, ma perché – ha detto – «contiene molte più informazioni di quelle riportate dal vicesindaco». In particolare, ha sottolineato l’esistenza di una guida tecnica della Regione Piemonte che fornisce istruzioni dettagliate sugli attraversamenti rialzati, comprese «descrizione, finalità, riferimenti normativi, specifiche tecniche ed efficacia». Ha fatto notare che «non sono previsti dal Codice della Strada, ma non sono neppure vietati».
Piccinelli ha poi fatto una domanda molto diretta al vicesindaco: «Se siete convinti che non siano legittimi, perché non avete tolto quelli già esistenti in città, come in via Baldesio?». Ha proseguito chiedendo se ci siano state lamentele in merito e suggerendo che proprio quei casi potrebbero rappresentare uno ‘storico utile’ per valutarne l’efficacia. Infine, ha ribadito che la sua non è una battaglia tecnica, ma una richiesta semplice: «Non sto parlando di provvedimenti complessi, ma di qualcosa di elementare. I marciapiedi sono un diritto, non un lusso». Ha contestato anche l’utilità delle banchine citate dal vicesindaco, osservando che «sono spesso occupate da auto o posizionate su tratti ghiaiosi e non accessibili». Ha concluso visibilmente delusa: «Prendo atto delle vostre scelte politiche».
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