L'ANALISI
25 Aprile 2025 - 05:20
CREMA - Dai sei mesi di chiusura ipotizzati, a una sola estate senza traffico. Le spalle rimarranno infatti intatte, interessate solo da lavori secondari di adeguamento. Il grosso dell’intervento riguarderà l’impalcato. Queste le principali prescrizioni della Soprintendenza che caratterizzeranno la stesura del progetto definitivo per la riqualificazione del ponte di via Cadorna sul fiume Serio.
Una variante migliorativa dello studio presentato dal Comune all’ente che si occupa della conservazione dei beni architettonici e artistici, necessaria per salvaguardare l’aspetto storico della struttura, risalente ai primi anni del XX secolo. Nel giro di qualche settimana, probabilmente entro metà maggio, sono attese novità sostanziali anche in merito ai tempi di chiusura del ponte, confermati per la parte centrale del prossimo anno.
«Ma non è detto che servono sei mesi, potrebbero bastarne meno», aveva già ipotizzato in consiglio comunale l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari (nella foto). Da ormai due anni, il ponte è costantemente monitorato da un sistema di sensori che genera allerte, in caso di pericolo. Attualmente i suoi valori strutturali rimangono all’interno dei limiti, senza situazioni di allarme, ma è evidente che sia ammalorato e dunque il cantiere non sia rinviabile.
Il primo progetto risaliva al 2020, poi c’erano state modifiche e riassegnazioni della fase di studio preliminare, oltre a una serie di incarichi per verifiche geologiche e di tenuta del manufatto. La gara che verrà indetta prevede un appalto integrato, ovvero comprendendo la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera. I primi lavori potrebbero cominciare in autunno, effettuati in officina, per poi montare le parti riqualificate dalla primavera-estate del 2026, così da creare minor disagio possibile in termini di isolamento al quartiere di San Bernardino, a quello di Castelnuovo e al resto città.
Il ponte rappresenta infatti l’unica via diretta di collegamento tra il centro e le due zone periferiche. I mesi di chiusura al traffico ipotizzati sarebbero sei, ma potrebbe bastare la sola estate 2026. In fase di aggiudicazione, l’appalto integrato garantirà bonus importanti per quelle imprese in grado di inserire nella loro offerta una significativa riduzione dei tempi di stop al transito.
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