L'ANALISI
23 Aprile 2025 - 21:17
SORESINA - Fu «una protesta passiva ma ferma» quella dei lavoratori in appalto alla A.F. Logistica di Soresina. E lungi dall’esserci stata violenza privata o resistenza a pubblico ufficiale quella protesta fu legittima. A stabilirlo è stato oggi il giudice che ha assolto tutti i 21 imputati per quella giornata di lotta di cui erano stati protagonisti i dipendenti di una cooperativa che protestavano per le condizioni di sfruttamento e per lo spostamento delle attività in un’altra zona. A difendere i protestanti c’erano i legali Giorgio Lazar, Marco Lucentini, Guido Priori, Cristina Pugnoli e Davide Barbato.
Quel 14 giugno del 2019 la squadra di lavoratori, riuniti in presidio con il sindacato di base SI Cobas, avevano inscenato un picchetto: seduti o sdraiati per terra avevano bloccato il transito dei tir pieni di merce della Finiper, catena di ipermercati con numerosi punti vendita nel Nord Italia. Una pratica diffusissima nelle vertenze operaie, usata dai lavoratori per far sentire la propria voce causando un danno momentaneo all’azienda. Sul posto erano schierati anche gli agenti della squadra mobile agli ordini dell’ex dirigente Mattia Falso. Le forze dell’ordine erano intervenute per smobilitare la protesta dei lavoratori e far passare i camion: alcuni manifestanti erano stati sollevati di peso mentre altri erano stati trascinati lontano dai mezzi cui si erano aggrappati per impedirgli il transito. Nel parapiglia che si era venuto a creare, quella che la difesa ha definito «una situazione giocoforza conflittuale», era stato sparato anche un lacrimogeno. Ma per i giudici quella degli operai era una protesta legittima, portata avanti senza minacce o violenze.
A dire il vero l’accusa aveva cominciato a ‘scricchiolare’ già dalla scorsa udienza: lo stesso pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto l’assoluzione di quasi tutti gli imputati che avevano mantenuto una «condotta passiva», chiedendo una condanna a sei mesi solo per tre di loro, due lavoratori e un rappresentante sindacale, che avrebbero «fronteggiato» gli agenti di polizia. Ma per i giudici non ci fu alcuna condotta illecita: una sentenza sulla falsa riga delle assoluzioni per i lavoratori in picchetto alla Prosus di Vescovato e per i detenuti che inscenarono una protesta al carcere di Ca’ del Ferro nei tempi del covid.
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