L'ANALISI
21 Aprile 2025 - 16:01
De Grazia, Patrini e Giubilo
CREMA - Per il momento, non saranno sostituiti i tre componenti del direttivo del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, ai quali il coordinatore Alberto Bonetti aveva revocato la nomina all’inizio del mese. Senza fornire spiegazioni pubbliche. Per la surroga erano già pronti i nomi dei consiglieri comunali Giovanni De Grazia e Paolo Patrini, oltre a quello dell’avvocato Roberta Giubilo, ma dal livello regionale del partito è arrivato l’alt. E quindi, al momento, tutto resta congelato, in attesa di un chiarimento. In assenza del quale, c’è chi non esclude addirittura l’intervento di un commissario.
In pratica, soltanto poche settimane dopo che lui stesso li aveva nominati, Bonetti aveva revocato la fiducia a Paolo Boschetti, Maurizio Ferrari e Giuseppe Carusillo, affermando che le spiegazioni le avrebbe date nelle sedi opportune. Lo statuto di FdI prevede infatti che nove consiglieri vengano eletti in sede di congresso, cosa che era avvenuta lo scorso 15 febbraio in sala Alessandrini, e altri cinque siano scelti dal coordinatore. Il quindicesimo rappresenta Azione Giovani.
L’esclusione forzata e senza preavviso di tre consiglieri a sole due settimane dalla loro nomina era stata letta come uno stop alle ambizioni di Susanna Guerini Rocco, molto attiva in sede di campagna di tesseramento e quindi con i numeri dalla sua parte, in quota alla quale erano Boschetti, Ferrari e Carusillo. Per tutta risposta, l’ala maggioritaria aveva quindi disertato la riunione del coordinamento.
Tra i motivi del contendere c’è la carica di vice coordinatore del circolo, che Guerini Rocco avrebbe rivendicato sulla base di un accordo precongressuale. Un ruolo che lo statuto però non prevede. Dopo la posizione aventiniana al congresso, i quattro consiglieri comunali (oltre a De Grazia e Patrini, anche Giuseppe Torrisi ed Emanuela Schiavini) si sono riavvicinati a Bonetti, al punto che due di loro sarebbero pronti a entrare nel direttivo.
A parte De Grazia, che in quanto coordinatore uscente non poteva mancare ma che aveva assunto una posizione alquanto defilata, nessuno dei consiglieri era presente al congresso di febbraio. In questo senso c’è stato un chiarimento, che rappresenta un passo avanti nella direzione dell’unità. Per chiudere il cerchio, tuttavia, occorre ricomporre la frattura con Guerini Rocco e con chi la sostiene. Servirà del tempo.
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