L'ANALISI
19 Aprile 2025 - 18:21
Mariani e Virgilio
CREMONA - Area omogenea, avanti tutta anche a Cremona in attesa dell’Assemblea dei sindaci che dovrà dare l’ok. È questo l’orientamento uscito nel corso dell'incontro dei primi cittadini che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede della Provincia di Cremona alla presenza del presidente Roberto Mariani, del vicepresidente con delega Luciano Toscani e del dirigente del settore ambiente e territorio Mattia Guastaldi e dedicato proprio all'attivazione dell'Area Omogenea Cremonese.
Dopo l'incontro analogo svoltosi nell'Area Casalasca, anche i sindaci dell'area territoriale cremonese sono stati coinvolti in un momento di confronto aperto, utile ad approfondire contenuti, finalità e modalità operative del percorso amministrativo in corso. A supporto, è stato distribuito il materiale esplicativo che definisce il perimetro dei distretti socio-sanitari da cui si è partiti per la delimitazione delle aree omogenee.
Folta la partecipazione, con oltre 30 sindaci presenti sui 40 del Cremonese. Scopo dell’Area Omogenea è dare forza al territorio, mettendo in comune proposte e servizi.
«Facciamo un passo avanti — ha spiegato Mariani — nel dare forma a uno strumento che non è alternativo ad altri, ma complementare e necessario. L’Area Omogenea non si contrappone a organismi già esistenti, ma nasce come luogo di sintesi e di proposta politica territoriale. L’obiettivo della riunione è stato duplice: da un lato consolidare la costituzione formale dell’Area Omogenea Cremonese entro giugno, insieme a quella Casalasca; dall’altro iniziare fin da subito a ragionare su politiche comuni, condividendo visioni e bisogni tra amministrazioni». Mariani ha inoltre ricordato la vicinanza con l’area casalasca, sottolineando la necessità di una struttura in grado di «dare risposte concrete», rafforzando il rapporto tra la Provincia e i Comuni. «La sfida è creare un’area capace di fare sintesi, non solo tra enti locali ma anche tra strumenti di pianificazione e servizi da offrire ai cittadini. È il momento giusto per partire».
E il vicepresidente Toscani ha aggiunto: «Le aree omogenee sono nella logica della legge e della storia del nostro territorio». Nel suo intervento, Toscani ha ripercorso l’iter normativo delle aree omogenee, chiarendo come si tratti di «strumenti previsti dalla legislazione degli ultimi anni per dare voce ai territori, favorire la programmazione e migliorare la pianificazione. Il nostro territorio conta oltre 100 Comuni, per la maggior parte di piccole dimensioni. L’Area Omogenea diventa allora uno spazio privilegiato per il confronto, il coordinamento e la condivisione delle progettualità. Si tratta di una realtà già riconosciuta, ma che ora vogliamo rendere operativa attraverso un regolamento approvato dal Consiglio Provinciale e in attesa del passaggio in Assemblea dei Sindaci. Nessuna imposizione, ma un percorso volontario, che punta a rafforzare le sinergie tra Comuni e con l’ente Provincia».
Il sindaco di Cremona Andrea Virgilio ha accolto con favore l’iniziativa, sottolineando però le differenze con l’esperienza cremasca, dove «un’identità territoriale più forte ha facilitato il percorso. Nel nostro territorio esiste una complessità diversa, legata al rapporto tra il capoluogo e i Comuni. Ma l’Area Omogenea può diventare uno spazio politico di confronto sulle priorità: urbanistica, servizi, coesione sociale. Il contenitore può arrivare, ma partiamo dai contenuti, da ciò che ci unisce».
Molti amministratori locali — tra cui i sindaci di Casalbuttano, Soresina, Sospiro, Cappella de' Picenardi e Vescovato — hanno manifestato interesse per il percorso avviato. Pur con sensibilità diverse, è emersa la volontà di fare rete, condividere progettualità e servizi, superando logiche campanilistiche. In particolare, è stato ribadito come le aree omogenee possano rappresentare un’occasione per sostenere i piccoli Comuni e offrire risposte concrete a bisogni crescenti, specie nell’ambito dei servizi associati.
Il dirigente provinciale Guastaldi ha illustrato i passaggi amministrativi ancora da compiere: entro giugno potrebbe essere previsto il completamento dell’iter formale con il passaggio in Consiglio Provinciale e l'approvazione in Assemblea dei sindaci. Lo statuto provinciale (articolo 9) prevede che la costituzione dell’Area Omogenea possa avvenire su proposta del Consiglio. I confini della nuova entità saranno tracciati sulla base degli ex distretti socio-sanitari. L’Area Omogenea Cremonese conterebbe quindi 47 Comuni.
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