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IL PATTO

L’Area omogenea officina della Lombardia

L’Anci regionale punta sul Cremasco come modello per la gestione associata dei servizi

Dario Dolci

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23 Marzo 2025 - 05:15

L’Area omogenea officina della Lombardia

CREMA - L’Area omogenea cremasca e il suo braccio operativo Consorzio.it saranno l’esempio che Anci Lombardia intende proporre a livello regionale per l’avvio di un modello di riordino territoriale che favorisca la gestione associata dei servizi. Il Cremasco sarà dunque il luogo della prima sperimentazione. La decisione è stata presa in un incontro tenutosi a Milano tra l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori, il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni, l’ad di Consorzio.it Bruno Garatti e il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra. Quest’ultimo ha proposto alla Regione l’avvio di una sperimentazione finalizzata a definire un modello innovativo che favorisca la gestione associata dei servizi, in considerazione della difficoltà ormai cronica dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, a trovare nuovo personale qualificato per far fronte alla fornitura dei servizi al cittadino e a restare al passo con le innovazioni in corso.

L’iniziativa prende spunto dall’esperienza maturata nel Cremasco, dove l’Area omogenea, insieme a Consorzio.it, si è distinta come esempio virtuoso di governance sovralocale, capace di aggregare i Comuni per rispondere in modo più efficace e coordinato alle esigenze dei cittadini. Obiettivo della sperimentazione è consolidare un sistema di governo intercomunale che possa diventare un modello replicabile anche in altri territori lombardi, attraverso la proposta di un’iniziativa legislativa da sottoporre al consiglio regionale. Una proposta che vada anche nella direzione di consolidare l’Area omogenea come una vera e propria Comunità di Pianura e di riconoscere Consorzio.it come centro di competenza.

L’Area omogenea cremasca rappresenta infatti un caso unico nel panorama lombardo. Nata con l’intento di rafforzare la collaborazione tra i Comuni del territorio, ha sviluppato una modalità di lavoro che va oltre il coordinamento politico e la semplice gestione condivisa di singole funzioni, puntando a una visione integrata e strategica. A supporto di questo sistema c’è Consorzio.it, la società in house partecipata dai Comuni cremaschi, che cura la gestione associata dei servizi, promuove soluzioni avanzate per la transizione digitale e energetica, offre assistenza nella partecipazione a bandi, nella gestione di appalti complessi e nell’implementazione di progetti territoriali.

La sperimentazione che Anci Lombardia e la Regione avvieranno si inserisce in un percorso che punta quindi a rendere l’esperienza cremasca un laboratorio di buone pratiche per tutto il territorio regionale. «Considerando l’importanza dell’Area omogenea cremasca – ha affermato Guerra - che si presenta quale buona pratica di governance sovralocale, con l’iniziativa che abbiamo promosso intendiamo mettere a disposizione del territorio alcuni strumenti concreti per affrontare le sfide attuali, favorendo processi aggregativi che vadano oltre la gestione di singole funzioni e che siano in grado di garantire un confronto strutturato con i livelli istituzionali superiori». Soddisfatto anche Rossoni: «Accogliamo con favore l’impegno di Anci Lombardia e l’interesse della Regione verso questa sperimentazione. L’iniziativa è un’opportunità per valorizzare il lavoro svolto finora e tendere al riconoscimento dell’Area omogenea come una vera e propria Comunità di Pianura e di Consorzio.it come ‘centro di competenza». Per Garatti, infine, «l’iniziativa riconosce il valore del modello cremasco come esperienza di amministrazione associata, volontaria ma estremamente concreta e innovativa e rappresenta un’opportunità per consolidare ulteriormente l’impegno e il ruolo di Consorzio.it al fianco dei nostri Comuni».

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