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Via alla sfida al gigante dell’Himalaya

L’alpinista Ruffoni in partenza per il Nepal, dove scalerà il Mera Peak di 6.476 metri

Dario Dolci

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18 Aprile 2025 - 05:20

Via alla sfida al gigante dell’Himalaya

MONTODINE - Partirà venerdì 25 aprile 2025 alla volta del Nepal, il 38enne scalatore montodinese Filippo Ruffoni, che si appresta ad affrontare il Mera Peak, una montagna situata nella regione dell’Himalaya, che fa parte della catena montuosa del Mahalangur. Con un’altezza di 6.476 metri, è una delle migliori vette per gli alpinisti che vogliano avvicinarsi all’alta quota. Il Mera Peak si trova nel Parco Nazionale di Sagarmatha, che è anche lo stesso dell’Everest. La montagna è ben visibile dalla valle di Khumbu e offre panorami spettacolari sulle vette più alte del mondo, come l’Everest (8.848 metri), il Lhotse (8.516), il Makalu (8.485) e il Cho Oyu (8.188).

«Partirò dall’aeroporto di Milano Malpensa — spiega Ruffoni — e dovrò fare due scali per arrivare in Nepal. Dopodiché mi attendono 130 chilometri di cammino da percorrere in sei giorni per raggiungere il campo base, situato oltre i 4mila metri. Abbiamo previsto di marciare dalle sei alle otto ore al giorno. Una volta arrivati al campo base, inizierà la salita alla vetta, che durerà altri cinque giorni. Dopo di che inizierà la discesa e il ritorno al punto di partenza, affrontando però un’altra via».

Oltre all’ascensione stessa che parte dal famoso villaggio di Lukla, il trekking fino al Mera Peak offre un’esperienza affascinante attraverso il parco nazionale di Sagarmatha e i villaggi sherpa locali, che hanno una cultura e tradizioni uniche. Il percorso consente di visitare i monasteri buddisti e di conoscere la vita della popolazione sherpa, famosa per la sua resistenza e abilità nel trekking e nell’alpinismo.

Ruffoni affronterà la nuova avventura con cinque colleghi scalatori del Team Elbrus della federazione alpinistica russa. Lo scalatore montodinese si è preparato a questa nuova avventura che per la prima volta lo spingerà oltre i seimila metri. «Mi sono allenato tanto sulla cyclette per fare il fiato. Sono molto curioso di vedere come reagirà il mio corpo a questa altitudine, che in precedenza non ho mai sperimentato».

Riguardo all’alimentazione durante il suo soggiorno in Nepal, Ruffoni spiega: «Lungo i 130 chilometri che portano al campo base, incontreremo dei villaggi dove un pasto caldo è possibile trovarlo. Nei cinque giorni di salita alla vetta invece e in quelli che saranno necessari per scendere, ci arrangeremo con minestroni liofilizzati e scatolette di tonno». Filippo Ruffoni è fresco di scalata della cima Margherita del Rwenzori, in Uganda, una delle cinque montagne d’Africa ricoperte di neve, 5.109 metri di altezza, da lui scalati lo scorso mese di gennaio.

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