L'ANALISI
CREMONA: IL FRONTE POLITICO
15 Aprile 2025 - 14:51
CREMONA - Incassa naturalmente «con favore» l’apertura alla collaborazione garantita dai parlamentari e dai consiglieri regionali di centrodestra, non dimentica di rimarcare la differenza con la risposta al contrario polemica dei politici locali dello stesso schieramento, rivendica il lavoro fatto e garantisce ancora maggiore impegno: lette, ascoltate e valutate le reazioni al suo appello per la sicurezza, il sindaco Andrea Virgilio che aveva chiesto con forza un’alleanza trasversale per la sicurezza articola di nuovo il suo pensiero.
Riparte da una premessa. Che è anche una replica diretta, pur senza mai citarli, alle critiche di Alessandro Portesani (Novità a Cremona) e Andrea Carassai (Forza Italia), che lo avevano rispettivamente accusato di essere «il campione dello scaricabarile, meritevole di un trenta e lode», e di «arrivare tardi, solo quando fa comodo».
Sceglie comunque accenti bassi, il primo cittadino: «Quando si parla di sicurezza, il primo passo non può essere lo scontro: non serve alzare i toni, è necessario alzare il livello dello scontro. Il primo passo dev’essere sempre il confronto: quello vero, costruttivo, fatto di ascolto, responsabilità e obiettivi comuni. Perché la polemica non porta a niente: non protegge i cittadini, non migliora la vita dei quartieri, non assicura più risorse alle forze dell’ordine. Al contrario, crea solo confusione e divisioni. E in un contesto già complesso, è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Chi invece vuole davvero affrontare il tema con serietà, sa che la strada è un’altra: lavorare insieme. Con visione, rispetto reciproco e un impegno condiviso. Perché garantire la legalità, la protezione e la fiducia nelle istituzioni non è uno slogan: è una responsabilità quotidiana che richiede scelte concrete e coraggio».
Il nota bene, un altro messaggio forte e chiaro agli attacchi: «Chi parla senza riconoscere il lavoro silenzioso e instancabile che il prefetto, il questore e tutte le forze dell’ordine stanno portando avanti sul campo, non rende giustizia alla realtà. In questi mesi è stato fatto tanto, spesso lontano dai riflettori, ma con un impegno che merita rispetto. Sta a noi, istituzioni affiancarli con serietà, offrendo il nostro contributo sulla base delle competenze e dei legami che ciascuno può attivare».
E nell’ottica di Virgilio è quello che hanno fatto parlamentari e consiglieri regionali: non a caso esprime «apprezzamento per la disponibilità dimostrata» al senatore Renato Ancorotti (Fratelli d’Italia) e ai consiglieri regionali Marcello Ventura (FdI) e Riccardo Vitari (Lega). «Con loro è già attivo un tavolo di confronto sulle criticità e sulle esigenze del territorio ed è da lì che si parte: dal dialogo, dalla collaborazione e dal riconoscimento dei ruoli».
Il nodo risorse: «È evidente che non si può ragionare di sicurezza senza parlare di risorse. E non solo in termini legislativi. Servono strumenti, uomini, mezzi e tecnologie. Perché le donne e gli uomini delle forze dell’ordine sono un pilastro della nostra democrazia e garantire loro ciò di cui hanno bisogno è un dovere, non un favore. Altrimenti, ogni discorso rischia di diventare solo una vetrina politica, una promessa vuota».
Ribatte all’accusa di scarsa concretezza mossa da Portesani e Carassai, Virgilio: «Il Comune non si tira indietro: non ci siamo mai nascosti e non inizieremo adesso. Stiamo assumendo nuovo personale, potenziando la videosorveglianza, investendo in tecnologie che rendano il controllo del territorio più efficace e tempestivo. Non bastano le parole, servono scelte. E le stiamo facendo, giorno dopo giorno, con la convinzione che sicurezza non significhi solo repressione, ma anche presenza, ascolto e coesione sociale. Perché la sicurezza, per me, è quando i cittadini si sentono protetti, sì, ma anche ascoltati. È quando lo Stato, in tutte le sue forme, fa squadra e lavora per le persone. Questo è il nostro compito e su questo continueremo a camminare». A «testa alta» e «con i piedi per terra».
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