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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

«Diffamazione omofoba», ma sono in tour

Gli artisti Ser&Gio querelano 72enne, non si presentano in aula: a Roma per le prove. Rinvio

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

09 Aprile 2025 - 18:57

Assenti in tribunale: c'è il rinvio per il caso di diffamazione omofoba sui social

CREMONA - Dal 15 al 17 aprile, all’Off/Off Theatre di Roma, porteranno in scena il loro ‘Ecce (H)omo, una diversa storia di normalità’. Sergio Sormani e Giorgio Donders (Ser&Gio), da oltre 33 anni coppia nel lavoro e nella vita, oggi erano impegnati nelle prove.

E così, non si sono presentati in Tribunale a Cremona, al processo nato dalla loro querela nei confronti di un 72enne. Lo accusano di averli diffamati su Facebook con una frase omofoba a commento della loro unione civile celebrata l’11 settembre del 2018 a Vimercate, dove convivono. La frase: «C... di m... frocioni». La coppia, parte civile, chiede 30mila euro di risarcimento al «portatore d’odio».

«I miei assistiti non ci sono, perché sono in giro per il mondo», li ha giustificati il loro avvocato. Per il giudice, «l’assenza dei testi non può ritenersi giustificata». Tuttavia, come aveva invece invocato l’avvocato dell’imputato, Stefania Giribaldi, tale assenza «non comporta la decadenza dalla prova, ma, eventualmente, l’accompagnamento coattivo dei testimoni, ritenuto che, nel caso di specie, non vi è ragione di ritenere che i testi non compariranno alla prossima udienza». Con l’avvertimento che se non si presenteranno, saranno multati. Rinvio al 5 novembre prossimo quando i due artisti saranno sentiti e l’imputato si difenderà. Peraltro, sul processo si allunga l’ombra della prescrizione: aprile del 2026.

Secondo l’avvocato di parte civile, «si tratta di insulti pesanti che ledono» non solo i due artisti, «ma anche l’intera comunità Lgbt con conseguenze non irrilevanti nei confronti dell’attività anche sociale svolta dai due artisti». Già, perché Ser&Gio, è annotato nell’atto di costituzione di parte civile, «hanno portato sui palchi di tutta Italia, in radio, in Tv e sul web la propria storia personale e i propri contenuti artistici a difesa del diritto di esprimere la propria identità». Lo fecero anche al Festival di Sanremo, edizione del 2018. Approfittando della pausa pubblicitaria, Giorgio portò Sergio tra le poltrone dell’Ariston, chiedendogli, in diretta Facebook, di sposarlo.

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