L'ANALISI
09 Aprile 2025 - 05:10
CREMA - Fare del Cremasco un territorio il più possibile ‘no slot’. Un rilancio in grande stile della battaglia contro la ludopatia, già intrapresa negli anni scorsi dai Comuni e guidata dal capofila, ovvero Crema. I fondi per una serie di attività mirate di prevenzione e contrasto arriveranno tramite l’Agenzia tutela della salute Val Padana, che ha emanato un bando ad hoc.
«Nello specifico il progetto che si intende candidare come Ambito cremasco perseguirà i seguenti obiettivi – chiariscono dagli uffici di piazza Duomo –: stabilizzare e rafforzare la rete territoriale, per tenere vivo l’interesse sul tema e sostenere nel tempo azioni preventive sempre più capillari in tutto il distretto per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Vogliamo consolidare il modello d’intervento sperimentato nel corso delle precedenti annualità, il progetto ‘A volte capita che... il gioco prenda una brutta piega’».
A seguire in prima persona l’iter sarà l’assessora al Welfare Anastasie Musumary, coinvolgendo ovviamente i colleghi di giunta che saranno collegati alle varie iniziative, a cominciare da Emanuela Nichetti (Istruzione) e Giorgio Cardile (Politiche giovanili e Cultura). Le attività di contrasto partiranno dalla scuola, mentre gli enti locali dovranno potenziare l’attività di controllo e vigilanza sull’attuazione della normativa e dei regolamenti, un compito che spetterà alle polizie locali. Altrettanto fondamentale promuovere l’incremento di esercizi ‘No slot’, ad esempio tramite agevolazioni sulla fiscalità comunale.
Già negli anni scorsi, diversi Comuni avevano messo a punto esenzioni per i nuovi esercizi che rinunciavano a installare le cosiddette macchinette o che decidevano di non rinnovare i contratti con le società distributrici. Enti, ma anche realtà del terzo settore, che volessero far parte del progetto come partner hanno tempo sino al 14 per candidarsi. Ad oggi, i cremaschi con problemi di gioco d’azzardo sono oltre un migliaio. L’identikit del giocatore medio d’azzardo a Crema è quello di un maschio di età compresa tra i 35 e i 70 anni, che entra nei locali da solo, non tende a interagire e preferisce giocare in solitudine.
Utilizza soprattutto slot machine oppure scommette. La spesa media pro capite nel Cremasco — sulla base della popolazione residente — è di oltre 2mila euro all’anno. Sono un centinaio i ludopatici seguiti regolarmente dal centro dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda, con la riabilitazione per chi ha problemi ludopatici, e dal Servizio dipendenze di via Medaglie d’oro. Al timone rispettivamente Paolo Marzorati e Antonio Prete. Per intercettare il sommerso, l’Azienda socio sanitaria territoriale, insieme a enti locali e associazioni, cerca di promuovere iniziative di informazione, coinvolgendo anche i familiari di chi ha questa forma di dipendenza. Nella lotta alla ludopatia assume particolare rilevanza la componente sociale. Gli specialisti dell’Asst, infatti si occupano della presa in carico del paziente nella sua globalità. Attraverso vari percorsi strutturati, aiutano le persone a comprendere che si può vivere una vita senza le slot. Lo fanno con il lavoro in gruppo che ha una finalità terapeutica. La riabilitazione diventa così l’occasione per ricostruire una dimensione interna, accettando le fragilità.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris