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CREMA. RISARI LANCIA LA SFIDA

«Un centro per l’Alzheimer negli Stalloni riqualificati»

Il presidente della Fondazione benefattori cremaschi punta a realizzare il sogno sfumato anni fa: «Emergenza malattie neurodegenerative»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

04 Aprile 2025 - 05:30

«Un centro per l’Alzheimer negli Stalloni riqualificati»

CREMA - «Un centro per l'Alzheimer negli ex Stalloni riqualificati? Sarebbe la collocazione ideale: nel cuore del polo del Welfare e al centro di una rete di competenze strutturata per elaborare risposte efficaci ai bisogni socio-sanitari»: a lanciare l’ipotesi — o meglio la sfida, almeno per il momento — è il presidente della Fondazione benefattori cremaschi, Gianni Risari. Quella dell’ex parlamentare, ex vice sindaco ed ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Crema è una voce autorevole. Abbastanza da trasformare una suggestione a presa rapida in un progetto futuribile.

«Il recupero del complesso di via Verdi rappresenta un’opportunità unica — prosegue Risari —, perciò in questa fase progettuale è giusto pensare in grande, provando a immaginare servizi distintivi e di alto profilo». La partita è politica in senso lato. E, per poterla giocare, la forza delle idee deve trovare sostanza nella disponibilità economica. Già nel 2020 Fbc aveva elaborato e candidato un progetto di Centro Alzheimer da 5 milioni di euro che, però, non aveva incassato il finanziamento sperato da Fondazione Cariplo. «È essenziale proporzionare le risorse ai bisogni, non il contrario. Ma le risorse bisogna averle», afferma il presidente, con una formula quasi proverbiale. Per restare nel campo delle massime, se è vero che «più alto vola il gabbiano, e più vede lontano», Risari sa bene che è questo il tempo per provare a realizzare il sogno sfumato una manciata d’anni fa.

«Del Centro Alzheimer si è parlato a lungo, sappiamo che le malattie neurodegenerative costituiscono una problematica da affrontare con urgenza — prosegue Risari —. In via Zurla c’è un reparto Alzheimer da venti posti letto e a Palazzo Tadini è attivo un centro diurno integrato con curvatura sulle fragilità della psiche, ma la domanda che proviene dal territorio è in costante crescita. Abbiamo interpellato l’Ats per sondare la possibilità di ulteriori accreditamenti, ma la risposta è stata un secco no». E allora risulta chiaro come, nella mente del numero uno della Fondazione, la creazione di un vero e proprio Centro Alzheimer — struttura complessa e plurispecializzata — somigli a un imperativo morale.

«Si parla molto di co-progettazione, ma io voglio mettere l’accento sulla co-gestione — puntualizza il presidente —. Dobbiamo studiare insieme cosa fare per affrontare i problemi, profit e no profit in collegamento diretto». In quest’ottica, Risari cita la la «felice corrispondenza di intenti» con la Libera associazione artigiani guidata da Marco Bressanelli: «L’idea del Borgo artigiano non è un’operazione nostalgica, ma un’espressione dell’artigianato dell’oggi, capace di parlare sia ai giovani alla ricerca di sbocchi professionali che ai fuoriusciti dal mondo del lavoro. Questo è un esempio virtuoso di autentica economia sociale».

E chiude: «Gli Stalloni sono il luogo fisico di questo incontro. Grazie all’idea eccellente del sindaco Fabio Bergamaschi, questo scrigno del tesoro potrà essere trasformato in una città del sociale, un posto nel quale affrontare i tanti aspetti legati alle fragilità».

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