L'ANALISI
CREMA. IL FUTURO DEGLI EX STALLONI
11 Marzo 2025 - 17:32
Marchesi, Risari, Bergamaschi, Tomasetti, Dagheti e Basso Ricci
CREMA - Non solo il polo del Welfare, ma anche un borgo artigiano per dare nuove linfa al settore, coinvolgendo in particolare i giovani. Presentato questa mattina il progetto da 3 milioni di euro complessivi, per il rilancio degli ex Stalloni, a pochi giorni dall’accordo tra Comune e Regione per la concessione in comodato d’uso gratuito, preliminare alla permuta, del complesso, che per la prima volta entra nella disponibilità del Comune.
I partner che affiancano l’ente locale sono diocesi e Fondazione don Angelo Madeo (Caritas), Fondazione Benefattori Cremaschi, Fondazione Alba, Ats Impronte Sociali e Comunità Sociale Cremasca. Coinvolte anche le associazioni artigiane (Libera, Cna e Confartigianato) e il Dunas.
«Una grande rigenerazione urbana e sociale, che restituisce alla comunità un luogo emblematico, che sta nel cuore dei cremaschi. Un momento atteso da cinquant’anni — ha evidenziato il sindaco Fabio Bergamaschi —: non solo un’azione amministrativa virtuosa, legata alla risoluzione di un annoso problema quale la destinazione dell’ex tribunale, che passa alla Regione come polo socio-sanitario, ma una scelta politica strategica, che pone le basi per un nuovo modello di Welfare comunitario di tutto il territorio e per un rilancio della città all’insegna dell’inclusione, della sostenibilità e dell’innovazione».
Entro giovedì, il progetto Casa Stalloni verrà candidato al bando Emblematici maggiori della Fondazione Cariplo, con un budget complessivo di tre milioni di euro, di cui 900mila cofinanziati dal Comune e 2.100.000 richiesti alla Fondazione. «Con due obiettivi: creare innovazione comunitaria, includendo e sostenendo le fragilità e rigenerare l’intero comparto urbano — ha proseguito il sindaco —: per il recupero di quest’area di 30mila metri quadrati ci vorrà almeno un decennio. All’ingresso nascerà un’attività commerciale, un mercato solidale del territorio curato da Caritas e fondazione Madeo.
Il resto dell’intervento starà nella fascia centrale, intorno dell’attuale Centro di riabilitazione equestre, che già comprende maneggio coperto e all’aperto, stalle e sede. A fianco ricaveremo spazi dedicati al supporto di fragilità-disabilità cognitive e demenze, con una sala multisensoriale. Poi i laboratori di carattere sociale. La ristrutturazione riguarderà 1.150 metri quadrati di locali, più la parte esterna con abbattimento delle barriere architettoniche e nuova pavimentazione in acciottolato. Poi, all’incrocio tra via Mercato e via degli Ostaggi cremaschi si aprirà il nuovo accesso, connessione con Crema Nuova. Un secondo ingresso sarà verso la Casa di comunità».
Enzo Basso Ricci, presidente del Cre, ha aggiunto: «Per noi qui è la casa dal 1979 e il fatto che questo luogo diventi patrimonio della città ci riempie di gioia. Grazie alla Regione che sino a ora ci ha ospitati». Claudio Dagheti, direttore della Caritas, ha sottolineato l’importanza della sinergia: «Un progetto unitario in cui ciascuno trova poi un suo spazio». Gianni Risari, che guida la Fbc, ha evidenziato come la «Fondazione non possa non esserci in questo progetto, stante il suo ruolo». Per Paolo Marchesi, presidente della Fondazione Alba, «sarà l’occasione per proseguire nei progetti di vita indipendente che l’Anffas porta avanti». Infine Chiara Tomasetti, presidente di Comunità sociale: «Fondamentale la coralità di questa iniziativa».
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