L'ANALISI
CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA
02 Aprile 2025 - 19:07
CREMONA - «Sono felice. Per noi che siamo stati discriminati, che non potevamo entrare nei locali per fare un aperitivo, per noi finalmente oggi una delle poche sentenze di assoluzione. Noi stavamo semplicemente difendendo i nostri diritti e la nostra libertà».
Due del pomeriggio di oggi: gli abbracci in aula e la felicità di Maria Grazia Piccinelli, leader del Comitato no-vax Fortitudo. Il giudice l’ha appena assolta ‘perché il fatto non sussiste’ insieme a Emanuela Soffiantini, Nicoletta Mossini, Claudio Bettinelli, Elena Mastri e Francesco Marchi, dall’accusa di aver organizzato «l’aperitivo ribelle» in piazza Stradivari, sabato 12 febbraio del 2022.
In piena pandemia, senza super green pass non si poteva entrare nei bar e nei ristoranti. E allora, i no vax senza patente verde, una ottantina in tutto, l’aperitivo lo prepararono in piazza Stradivari. Apparecchiarono il pavimento: tovaglia rossa, bottiglie di prosecco e di rosso, pop-corn, patatine. ‘Aperitivo ribelle’, lo battezzarono.
«Si trattava di una iniziativa sorta spontaneamente a livello nazionale, una iniziativa collaterale alla riunione in piazza Lodi, non punibile», hanno spiegato i difensori: per Piccinelli l’avvocato Filippo Marioni di Pavia, per i coimputati gli avvocati Giuseppina Paragano di Torino e Manlio Ferrario di Milano.
I reati contestati erano due.
Il primo (articolo 650 del codice penale): inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. In particolare, per l’accusa gli imputati non ottemperarono all’ordinanza del 10 gennaio di quell’anno, firmata dall’allora prefetto Vito Danilo Gagliardi. Ordinanza «che limitava per motivi sanitari le manifestazioni di protesta in luoghi pubblici, organizzando al termine della riunione in piazza Lodi del Comitato Fortitudo un aperitivo ribelle, partecipandovi, consumando cibi e bevande, costituendo un raggruppamento di almeno 80 persone, nella piazza Stradivari di Cremona». Il reato è stato depenalizzato.
Il secondo: la violazione dell’articolo 18 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza per aver promosso, con la redazione anche di un apposito volantino, e preso la parola, l’aperitivo ribelle, senza averne dato preventivamente avviso al questore. Evento «collaterale non punibile», hanno rimarcato i difensori che hanno sottolineato come si trattò di un «flash mob di persone senza striscioni e bandiere: nessun danno, nessun disturbo, nessuna situazione di pericolo, nessuno ha turbato la vita della città».
Il pm aveva chiesto l’assoluzione per particolare tenuità del fatto. Per il giudice, «il fatto non sussiste». Entro 60 giorni la motivazione della sentenza.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris