L'ANALISI
29 Marzo 2025 - 05:20
CREMA - Da quasi nove mesi 1.800 pendolari dei treni brancolano nel buio e ora si chiedono: «Che fine ha fatto la sperimentazione del diretto sprint Crema-Milano?». Risale al settembre scorso il primo annuncio dell’introduzione di questa novità. Era stato dato dall’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente, ospite in piazza Duomo per la presentazione dei nuovi pullman e Miobus elettrici di Autoguidovie. Il diretto sprint è concepito come un collegamento super rapido, una sola fermata intermedia a Treviglio, tra Crema e Milano, tralasciando le altre stazioni lungo il tragitto, per abbattere i tempi di percorrenza. Oggi in media servono 55 minuti. Un diretto sprint gemello va poi inserito nel piano di circolazione per il rientro nella seconda metà del pomeriggio.
A novembre, la prima doccia fredda. In un tour in provincia, con tappa anche in città, Lucente aveva ammesso: «La sperimentazione non partirà con l’orario invernale, come pensavamo. Tecnicamente non è semplice da organizzare, andremo al 2025: di sicuro si farà, ma dobbiamo verificare tecnicamente come inserire il convoglio nell’orario vigente». Passati altri quattro mesi, non si è saputo più nulla e i viaggiatori che raggiungono Milano per lavoro e studio, continuano ad utilizzare i soliti convogli.
«Ne parlavano tra noi proprio in questi giorni – commentano dal Comitato pendolari cremaschi –, sono mesi che tutto tace e non abbiamo ricevuto informazioni». Lo stesso comitato aveva paventato qualche possibile modifica al percorso del diretto, ad esempio inglobando anche le stazioni di Soresina e Castelleone, da dove partono ogni giorno centinaia di persone.
«Al momento non ho ricevuto aggiornamenti» ha fatto sapere ieri il sindaco Fabio Bergamaschi. Ad oggi sono quattro i diretti del mattino che, tra le 5.30 e le 7.20, consentono di raggiungere Milano senza cambiare treno a Treviglio. Ci sono poi un altro paio di convogli durante il resto della giornata. Infine, le tre corse che riportano a casa la gran parte dei lavoratori e studenti universitari cremaschi. Uno ogni ora, nella fascia compresa tra le 16.36 e le 18.36, con partenza dalla stazione di Porta Garibaldi.
Sulla tratta ferroviaria cremasca l’indice di puntualità è peggiorato. Si è scesi dall’82% delle corse in orario (ovvero a destinazione entro i cinque minuti) del 2023 a poco più dell’80% (ultimo dato disponible, fornito da Trenord e Regione). Per i due terzi i ritardi sono causati da guasti alle infrastrutture, per il resto da problemi tecnici a bordo dei convogli. I dati di Rete ferroviaria italiana dimostrano che il 68% dei guasti infrastrutturali è dato da rotture delle sbarre. Per questo la società lavora alla soppressione dei passaggi a livello, come avvenuto lo scorso dicembre per quello del viale di Santa Maria. Sulla linea cremasca tra quest’anno e il prossimo, sono previsti investimenti per 23 milioni di euro per le manutenzioni. Un tema aperto sul futuro della tratta è quello dei raddoppi selettivi. Non solo tra Cremona e Olmeneta. Rete ferroviaria italiana dovrebbe produrre uno studio sui punti critici così da favorire la velocizzazione dei collegamenti.
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