L'ANALISI
24 Marzo 2025 - 20:20
CREMONA - Per due volte ha evaso gli arresti domiciliari, per tre ha opposto resistenza ai carabinieri. Tutto nel giro di tre giorni. Ora è in carcere, il 36enne, arrestato la prima volta il 19 marzo scorso per resistenza a pubblico ufficiale.
L’uomo era stato fermato per un controllo in via Ciria e, alla richiesta di documenti da parte dei carabinieri, aveva dato in escandescenza, scagliandosi contro di loro e colpendo uno dei militari con una forbicina che aveva in mano. I carabinieri, a fatica, erano riusciti a contenerlo e, dopo averlo disarmato, lo avevano immobilizzato e condotto in caserma Santa Lucia, in viale Trento e Trieste.
Fortunatamente il militare ferito ha riportato soltanto un leggero taglio superficiale alla mano, poi curato al Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. Passata la notte nella caserma Santa Lucia, l’indomani, giovedì 20 marzo, il giudice aveva convalidato l’arresto e mandato il 36enne agli arresti domiciliari.
Giovedì sera, la pattuglia era intervenuta per una lite tra condomini: nell’ambito dei controlli, non aveva trovato l’uomo in casa. Al rientro nell’abitazione insieme alla madre 49enne, si era scagliato come una furia sui carabinieri. L’uomo era stato denunciato non solo per evasione, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale.
La mattina successiva stesso copione: una pattuglia della sezione Radiomobile era intervenuta su segnalazione di un vicino di casa e, ancora una volta, aveva trovato il 36enne fuori casa, in evidente stato di alterazione. Anche stavolta, l’uomo aveva opposto resistenza ai militari, che a fatica erano riusciti a calmarlo e a riportarlo in casa. Altra denuncia per evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Per i carabinieri, la situazione stava degenerando. Pertanto, l’autorità giudiziaria ha aggravato la misura cautelare, disponendo per il 36enne l’accompagnamento in carcere.
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