L'ANALISI
24 Marzo 2025 - 18:52
CREMONA -
Il gip del Tribunale di Cremona non ha accolto l’istanza del difensore del maggiorenne, Simona Pellegrini, di attenuare la misura, in linea con il gip del Tribunale per i minori di Brescia che venerdì aveva confermato la misura del carcere, il Beccaria di Milano, per i 17enni, dopo gli interrogatori di garanzia. Secondo il giudice di Brescia, i minorenni non avrebbero avuto una presa di coscienza della gravità dei loro comportamenti.
Le loro versioni, per il gip, presentano elementi di contraddizione. Uno solo dei giovani aveva ammesso di aver colpito il barman con più pugni, colpi che, a suo dire, non sarebbero però stati in grado di provocare le gravi lesioni alla vittima. Ma, come ha osservato il gip, si tratta di una valutazione personale del 17enne. Nell’inchiesta effettuata dai carabinieri e che vede indagato a piede libero anche un altro 17enne, l’ipotesi di accusa per i cinque, in concorso, è di lesioni personali aggravate. Quella notte di pura violenza, il barman lo hanno ridotto così: nell’occhio destro (che si è salvato) si sono conficcate delle schegge, il bulbo dell’occhio sinistro gliel’hanno perforato «con perdita della funzione visiva ed estetica», e «con conseguente deformazione/sfregio permanente del viso e l’indebolimento permanente del senso della vista».
Ci sono le quattro aggravanti contestate: i futili motivi, l’aver commesso il fatto in cinque persone, l’averlo commesso con armi e da più persone riunite. E poi l’aggravante di aver cagionato al barman «una malattia e comunque una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni» e «dell’aver prodotto l’indebolimento permanente della vista». Il barman sta proseguendo le cure a casa. L’occhio destro è salvo. Per il sinistro, la stabilizzazione del quadro oftalmologico è da attendersi nell’arco di un anno, secondo la relazione sanitaria.
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