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Pestaggio brutale del barman: restano al Beccaria i tre 17enni arrestati

Il gip conferma il carcere per i minorenni coinvolti nell’aggressione. Indagini in corso su un 19enne e un quinto giovane

La Provincia Redazione

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21 Marzo 2025 - 16:05

 Pestaggio brutale del barman: restano al Beccaria i tre 17enni arrestati

CREMONA - Non avrebbero avuto una presa di coscienza della gravità dei loro comportamenti. Restano nel carcere minorile Beccaria i tre 17enni, due residenti in un paese, l’altro in città, arrestati sabato scorso dai carabinieri in seguito al brutale pestaggio del barman 36enne de La Ciocco, preso a calci e pugni, ferito gravemente all’occhio sinistro con un bicchiere di vetro, la notte del 23 febbraio.

Il gip del tribunale per i minorenni di Brescia ha notificato il provvedimento oggi, dopo l’interrogatorio di garanzia reso martedì scorso dai giovani, riconosciuti dai clienti del pub in piazza Roma, sotto la Galleria 25 Aprile, quella notte di violenza.
Secondo il gip, le versioni raccontate dai tre 17enni presentano elementi di contraddizione. Uno solo dei giovani ha ammesso di aver colpito il barman con più pugni, colpi che, a suo dire, non sarebbero però stati in grado di provocare le gravi lesioni alla vittima. Ma, come osserva il gip, si tratta di una valutazione personale del 17enne.

Il barman ha lasciato l’ospedale, continua le cure a casa. L’occhio sinistro ha subito danni permanenti. «Prendiamo atto della decisione del gip», hanno tagliato corto gli avvocati Paolo Brambilla e Consuelo Beber, difensori del 17enne residente in città. «No comment» da parte dell’avvocato Luigi Lupinacci, che assiste gli altri due minori.

I difensori valuteranno le prossime iniziative solo quando conosceranno il quadro completo dei fatti. Non conoscono le dichiarazioni rese dal 19enne residente in un paese, arrestato con i tre minori sabato, lui poi accompagnato nel carcere di Cremona. Nell’interrogatorio di garanzia di mercoledì scorso, il maggiorenne ha risposto alle domande del gip del Tribunale di Cremona. Il giudice ha tempo sino a lunedì prossimo per sciogliere la riserva sull’istanza del difensore, Simona Pellegrini, di attenuare la misura.

Nell’inchiesta dei carabinieri che vede anche un quinto 17enne indagato a piede libero (risiede in città) - secondo la ricostruzione effettuata attraverso le testimonianze dei clienti del pub e le telecamere della zona, verso le tre di notte, i cinque si sono spostatio dal Lord Life Lounge, il pub in piazza della Pace, si sono incamminati in via Verdi e raggiunto piazza Stradivari. Qui, una telecamera ha inquadrato il 17enne (quello che abita in città) con una bottiglia in mano e il 19enne con un bicchiere da cocktail. I cinque hanno fatto una breve sosta, quindi si sono diretti verso piazza Roma. Il gruppo ha forzato la porta automatica ed è entrato nello sportello bancomat dell’Unicredit. In proposito, il gip del Tribunale per i minorenni di Brescia osserva che due 17enni hanno offerto versioni diverse sul motivo dell’accesso al bancomat.

Pochi minuti dopo, il gruppo si è diretto verso La Ciocco. All’esterno del pub c’erano ancora dei clienti. Uno del branco ha provocato un avventore. Gli ha chiesto una sigaretta, lo ha insultato e — senza motivo — gli ha lanciato addosso la birra. Dal pub è uscito il barista. C’è chi lo ha colpito alla testa con il bicchiere, chi gli ha scagliato contro una bottiglia. I violenti gli hanno poi scaricato addosso pugni e calci, anche quando lui era a terra. Qualcuno del gruppo gli ha massacrato il volto con un bicchiere. E mentre il barman veniva aggredito, uno del branco gli urlava: «Figlio di p..., ti ammazzo». Un’azione feroce, rapidissima. I cinque sono poi scappati verso piazza Stradivari.  

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