L'ANALISI
18 Marzo 2025 - 16:24
L'esterno de La Ciocco
CREMONA - Uno dopo l’altro, oggi hanno risposto alle domande del gip i tre 17enni da sabato scorso nel carcere minorile Beccaria di Milano accusati del brutale pestaggio a Filippo, 36 anni, il barman de La Ciocco, la notte del 23 febbraio scorso.
Domani sarà interrogato dal gip di Cremona il 19enne residente in un paese del Cremonese. Lo assiste l’avvocato Simona Pellegrini. L’ipotesi di accusa è lesioni personali aggravate dai futili motivi, dall’aver commesso il fatto in cinque persone, con armi e da più persone riunite e dall’aver cagionato al barman «una malattia e comunque una incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni» e «dell’aver prodotto l’indebolimento permanente della vista».
Bocche cucite da parte degli avvocati dei minori, il legale Luigi Lupinacci, difensore dei due 17enni residenti in un paese del Cremonese, Paolo Brambilla e Consuelo Beber, difensori del coetaneo residente a Cremona. C’è anche un quinto indagato, a piede libero: si tratta di un giovane che va per i 17 anni, residente a Cremona. Il gip del Tribunale per i minorenni di Brescia si è riservato sulla richiesta dei legali di scarcerare i ragazzi arrivati alle 8.30 a Brescia dal Beccaria. Ad attenderli, c’erano anche i rispettivi genitori.
Le carte dell’indagine raccontano che intorno alle tre di notte i cinque si sono mossi dal Lord Life Lounge, in piazza della Pace, verso La Ciocco, in piazza Roma. Il 17enne residente in città aveva in mano una bottiglia, il 19enne un bicchiere da cocktail. Nel tragitto, i cinque prima sono entrati nello sportello bancomat dell’Unicredit, forzando la porta. Davanti a La Ciocco uno del branco ha infastidito un cliente. È uscito il barman per calmare gli animi. È stato colpito cin un bicchiere alla nuca, poi preso a calci e pugni, anche a terra, e ferito gravemente al volto con il vetro.
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