L'ANALISI
24 Marzo 2025 - 17:21
La protesta organizzata nel 2023 per chiedere la permanenza dei frati
CREMA - Cala il sipario sul convento dei frati Cappuccini dei Sabbioni. Alcuni membri del consiglio pastorale hanno incontrato nei giorni scorsi padre Angelo Borghino, ministro provinciale dei Cappuccini, nell’ambito del suo tour di monitoraggio delle parrocchie.
Il religioso ha confermato loro che la decisione di chiudere il convento il prossimo anno è irrevocabile e sta toccando anche altre località. Di recente sono stati già chiusi alcuni conventi e presto ci sarà la riorganizzazione delle regioni del Nord Italia, che i Cappuccini chiamano Province. I motivi sono stati ribaditi: calo delle vocazioni e di conseguenza del numero di frati disponibili e costi ingenti per la gestione del patrimonio immobiliare.
Qualche parrocchiano ha eccepito che nel convento di Cremona ci sono nove religiosi, ma l’osservazione non è servita. Tra poco più di un anno, si pensa ad agosto 2026 quando abitualmente si tiene il Capitolo, i frati guidati da padre Tommaso Grigis lasceranno i Sabbioni ponendo fine a una storia secolare, iniziata nel 1575. Gli immobili di proprietà dei Cappuccini passeranno alla Diocesi.
Questa soluzione ha fatto storcere un po’ il naso ad alcuni parrocchiani che avevano fatto dei lasciti, anche consistenti, a favore dei frati, e che ora vedono venire meno le loro volontà precedenti. Certo, tutto andrà comunque a beneficio della Chiesa, ma per i sabbionesi la differenza non è trascurabile. Ora che le speranze di trattenere i religiosi col saio sono tramontate, proseguono a piccoli passi le operazioni per arrivare all’unità pastorale con la confinante parrocchia di Ombriano.
L’intenzione è quella di proseguire nelle numerose attività che Sabbioni e Ombriano attualmente svolgono in autonomia. Il problema per il futuro riguarda il fatto che Ombriano dispone solamente di due preti e dunque le figure di riferimento per i parrocchiani saranno limitate, sia in chiesa, sia negli oratori, sia negli impianti sportivi. Anche il numero delle funzioni religiose che verranno celebrate sarà destinato a calare.
Il prossimo passo che verrà compiuto sarà la costituzione di un consiglio pastorale unico, invece dei due attuali. Per questo motivo, entrambe le realtà hanno già fornito una lista di nomi ai rispettivi parroci. La notizia della chiusura del convento sabbionese si era diffusa nei primi mesi del 2023, destando subito grande preoccupazione mista a rabbia nel popoloso quartiere cittadino di circa 3.500 abitanti.
Un comitato spontaneo era subito sorto per manifestare, in modo garbato ma deciso, il proprio dissenso. Subito era stata indetta una manifestazione di piazza ed era partita una raccolta di firme, arrivata quasi a quota 1.500. Firme che erano state poi consegnate al vescovo Daniele Gianotti, per chiedere anche il suo sostegno alla permanenza dei frati. Un’assemblea pubblica era stata indetta nella chiesa dei Sabbioni, seguita da altri momenti di confronto. Il comitato non aveva lasciato nulla di intentato, andando anche a Roma per parlare con i massimi vertici dell’ordine francescano. Nonostante gli sforzi e la tenacia, tuttavia, non è stato possibile ottenere neppure lo slittamento al 2029 che era stato richiesto. Les jeux sont faits, rien ne va plus. Sperare di evitare la chiusura del convento è stata una scommessa persa.
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