L'ANALISI
18 Marzo 2025 - 11:14
La fotografa Niluka Laura Telli e una delle fotografie realizzate. nel
SPINO D'ADDA - Una passione per la fotografia nata da bambina, concretizzata negli anni e adesso arrivata all’apice. Quest’anno l’artista spinese Niluka Laura Telli sarà tra i protagonisti dell’International photography art fair italiano, da giovedì a domenica nel ‘Superstudio più’ di via Tortona a Milano. Gli organizzatori l’hanno inserita nella sezione artisti internazionali. Niluka, 40enne fondatrice dello ‘Spazio Telli1968’, sorto all’interno di quello che un tempo era lo storico bar lungo la vecchia Paullese, presenterà in anteprima il suo progetto Motherwood dream couture, già selezionato da una galleria statunitense di Beverly Hills. Figlia adottiva di Gianfranco Telli, con questa esposizione racconta la sua esperienza di vita. Una storia che nasce appunto dall’adozione internazionale di una bimba dello Sri Lanka. «Ho lavorato al dualismo tra le mie origini orientali e il forte legame con la pianura padana, con la mia famiglia adottiva, che rappresenta la mia forza e la mia radice» racconta l’autrice. Il lavoro fotografico mostra un viaggio tra donne immaginate, terra e tessuti, combinando simbolismi che riflettono identità e cambiamento.
Da sempre Niluka è impegnata anche nel sociale. Ha fondato insieme agli autori Giorgio Barrera e Filippo Romano il progetto educativo ‘Oltrehinterland’, patrocinato dal Comune con collaborazione dell’assessore alla Cultura Marco Gobbo e dei fotografi Pasquale Catena e Michele De Nichilo. Inoltre affiancata il comprensivo Chiesa. «Coinvolgiamo gli studenti e promuoviamo l’inclusione e il dialogo interculturale attraverso la fotografi», ricorda Telli. Laureata in Scienze istituzionali della comunicazione e in fotografia, ha collaborato con Giovanni Chiaramonte e Denis Curti e ha rappresentato la seconda generazione di srilankesi al Parlamento europeo con il Lotus club, l’associazione di italiani di seconda generazione. «Nei miei scatti — conclude — affronto tematiche sia artistiche sia sociali, mi ispiro ai miei viaggi in Oriente e Sri Lanka, ma anche all’esperienza di vita a Spino. Un territorio che favorisce l’introspezione e la riflessione profonda sul senso di appartenenza».
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