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Al cimitero i piccioni anche nei loculi vuoti

Trasformati in nidi nonostante le protezioni e il guano invade i pavimenti

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

04 Marzo 2025 - 20:41

Al cimitero i piccioni anche nei loculi vuoti

CREMA - I loculi rimangono vuoti, per il sempre maggior numero di cremaschi che scelgono la cremazione invece della tumulazione. E i piccioni riguadagnano terreno. Trovano in essi un comodo rifugio, in barba ai tentativi di scacciarli, messi in campo negli ultimi anni dall’amministrazione comunale. Come conseguenza peggiorano le condizioni igieniche e di decoro del cimitero Maggiore. A lamentarsi e a segnalare al Comune il problema sono i familiari dei defunti, sepolti tra il corpo C e il corpo F. «In questa fascia del cimitero, la presenza di alberi ad alto fusto ne fa il luogo ideale per i volatili — racconta uno di loro —: di conseguenza i piccioni continuano a intrufolarsi tra i loculi orizzontali vuoti, nonostante gli spuntoni sistemati su parecchi di essi. Personalmente, nei giorni scorsi, ho trovato due esemplari morti, segnalando all’ufficio comunale la cosa. Addirittura arrivano a staccare le reti antivolatili che sono state sistemate proprio per chiudere alcuni loculi vuoti, dove andavano a posarsi».

La presenza è un problema innanzitutto a livello igienico, per via del guano, che sporca il pavimento e le lapidi. «Ma c’è anche un rischio per le persone che devono salire a pulire le tombe dei piani più alti. I piccioni si spaventano e partono a volo radente, quasi sfiorandole. Un anziano potrebbe anche perdere l’equilibrio».

reti

Per cercare di scoraggiare la presenza dei volatili tra le tombe, i familiari dei defunti si inventano soluzioni fai da te, come appendere alle reti i nastri catarifrangenti colorati, in modo che i piccioni siano disturbati dal riflesso. Altro espediente, il posizionamento di bottiglie di plastica piene d’acqua a fare da barriera, così da chiudere gli spazi vuoti. In questo caso, però, c’è il rovescio della medaglia. Se una bottiglia da un paio di litri cade da un’altezza di tre o quattro metri può diventare pericolosa per l’incolumità dei visitatori.

La lotta al degrado di quest’area del cimitero è da tempo oggetto di interventi da parte dell’amministrazione. Negli anni scorsi il Maggiore era stato interessato sia dalla sperimentazione per allontanare i piccioni, sia da lavori di riparazioni dei tetti, danneggiati dalle grandinate, in particolare da quella del maggio 2022. Nell’autunno del 2023 si erano conclusi interventi per oltre 93mila euro sulla copertura del corpo A, insieme al controllo dei tetti dei corpi B, C e della nuova struttura, posta a levante del camposanto. Qui le infiltrazioni si sono arrestate. La sistemazione di reti ha interessato alcune delle decine di spazi non utilizzati, in particolare quelli più alti, dove i piccioni prediligono posarsi. Si trovano tutti nella fascia sud del camposanto.

pagliari

«Effettueremo nuove verifiche per controllare lo stato delle reti e valutare se sia possibile installarne altre — assicura l’assessore alle Opere pubbliche Giorgio Pagliari — i mezzi a nostra disposizione per evitare il proliferare dei volatili al cimitero sono questi e pochi altri. Il fatto che decine di loculi siano vuoti da anni, per l’aumento delle cremazioni, a partire dal periodo post Covid, non aiuta. Perlomeno il Maggiore non ha problemi di spazio per le sepolture».

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