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Via Picco senza pace: prima lo smog, ora le buche

L’assessore Giorgio Pagliari: «Il rifacimento completo della strada già in programma»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

19 Febbraio 2025 - 05:20

Via Picco senza pace: prima lo smog, ora le buche

CREMA - I cantieri per i guasti alla rete gas, che si sono susseguiti nei mesi scorsi, hanno trasformato via del Picco in una strada dissestata. I residenti si lamentano, come già in passato aveva fatto per lo smog dovuto al passaggio continuo delle auto. E giusto il volume di traffico molto sostenuto, che transita ogni giorno lungo la stretta arteria, non fa che peggiorare le cose. Buche ed avvallamenti si susseguono, complici i continui rattoppi, in qualche caso già saltati. Il Comune è comunque pronto a correre ai ripari, nell’ambito del piano di manutenzioni stradali già ufficializzato a fine anno dall’assessore alla partita Giorgio Pagliari.

L'assessore Giorgio Pagliari

«Al momento, l’ipotesi è di riuscire a intervenire in via del Picco entro la fine della primavera — conferma l’esponente della giunta di Fabio Bergamaschi —: il progetto prevede un massiccio lavoro, di rifacimento completo dell’asfalto e che comprenda anche i sottoservizi, in particolare proprio le linee del gas, soggette a continui guasti. Ne stiamo discutendo con la società competente, in modo che possano provvedere a sostituire le tubazioni ammalorate in contemporanea con il nostro cantiere di rifacimento della strada. Non vogliamo più ritrovarci con condotte che si rompono e costringono a spaccare l’asfalto per intervenire, con il rischio che in pochi mesi venga di nuovo compromesso quanto abbiamo in progetto di realizzare».

Per il 2025, il Comune ha messo a bilancio 800mila euro per le manutenzioni stradali. «Oltre a via del Picco, si interverrà in via Ricengo, lungo il rondò della Gronda nord e nel tratto di via Milano tra questa rotonda e quella del cimitero Maggiore — prosegue lo stesso Pagliari —: stiamo valutando la possibilità di stendere l’asfalto fonoassorbente, per ridurre il rumore». Una tipologia di materiale, che costa di più e dura anche un po’ meno di quello standard. L’amministrazione dovrà dunque mettere in conto la possibilità che, in futuro, serva una manutenzione più frequente.

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