L'ANALISI
01 Marzo 2025 - 19:12
CREMONA - Primo faccia a faccia tra i due gemelli arrestati per l’aggressione ai danni del titolare del Kebab K2 e il gip Elisa Mombelli. Questa mattina si è infatti tenuta l’udienza di convalida davanti al giudice che ha ascoltato le dichiarazioni spontanee dei due fratelli albanesi tratti in arresto nei giorni scorsi dopo l’aggressione di mercoledì pomeriggio in via Guarneri del Gesù.
Difesi dall’avvocato Guido Priori, i due si sono detti dispiaciuti e hanno ribadito la loro versione dei fatti, già condivisa con il legale nel primo incontro di venerdì: il gruppo di esagitati sarebbe entrato nel locale per andare in bagno e non con l’intenzione di rubare. Venivano da una festa di compleanno ed erano ubriachi.
«A colpire il gestore però è stato l’altro» avevano detto venerdì all’avvocato. L’altro è un diciassettenne italiano, anche lui arrestato e trasferito in comunità. Al rifiuto del titolare, che lo avrebbe afferrato per un braccio per impedirgli di raggiungere il bagno dietro al bancone, il diciassettenne gli avrebbe sferrato un pugno in faccia. La ferita alla fronte riportata dal titolare sarebbe stata causata, secondo il racconto degli imputati, dagli anelli indossati dall’amico e non da una lama come si era inizialmente ipotizzato. Allo scontro i due gemelli hanno assicurato di non aver partecipato: uno sarebbe rimasto all’esterno del locale mentre l’altro, all’interno, avrebbe approfittato della confusione per sottrarre una birra.
Il racconto è ora al vaglio del giudice che lo confronterà con i rilievi delle forze dell’ordine che stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Le riprese hanno immortalato un gruppo di almeno cinque o sei ragazzi avvicinarsi al locale. Oltre ai tre identificati già tratti in arresto si starebbe cercando una ragazza che per il momento non è stata trovata. Un ulteriore elemento per fare chiarezza sulla dinamica degli eventi è l’analisi delle chat dei telefonini degli arrestati, ora nelle mani delle forze dell’ordine.
Le indagini dovrebbero anche fare chiarezza sulla possibile connessione tra l’aggressione al kebab con il ferimento di un 28 in via dei Mille: i fatti risalgono a circa un mese fa quando il giovane, intervenuto per difendere una coppia vittima dell’aggressione di un branco, era stato ferito alla schiena con un’arma da taglio, probabilmente un temperino.
Nel frattempo, mentre il gip valuta l’attendibilità del racconto dei gemelli, l’ipotesi di accusa resta la tentata rapina e i due fratelli restano a Ca’ del Ferro dal momento che l’arresto è stato convalidato. La difesa, da parte sua, ha chiesto l’applicazione della misura non detentiva, i domiciliari, sul quale il gip si è riservato di decidere nei prossimi giorni.
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