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CREMONA

Raid al kebab, la gang ora è «dispiaciuta»

I gemelli albanesi si difendono: «È stato il 17enne, gli ha dato un pugno e lo ha ferito con gli anelli, non con il coltello». Domani l'udienza

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

28 Febbraio 2025 - 19:37

Maltrattamenti in famiglia, 42enne finisce in carcere

Il kebab di via Guarneri del Gesù e, nel riquadro, il carcere di Ca' del Ferro

CREMONA - Quando i poliziotti li hanno informati che «erano in arresto» per tentata rapina e che di lì a poco li avrebbero accompagnati in carcere, i due 18enni fratelli gemelli albanesi sono rimasti «di stucco». Perché «non siamo stati noi ad aggredire il titolare del locale», il K2 Kebab in via del Guarneri del Gesù, alle sei del pomeriggio di mercoledì scorso. «È stato l’altro: gli ha dato un pugno e lo ha ferito con gli anelli, non con il coltello».

L’altro è l’amico 17enne, anche lui arrestato e portato in una comunità. Oggi in carcere, al loro avvocato di fiducia, Guido Priori, i gemelli si sono detti «dispiaciuti» per l’accaduto. Domani mattina alle 9, all’udienza di convalida dell’arresto non faranno scena muta davanti al gip. Nell’interrogatorio di garanzia risponderanno alle domande. Una loro ricostruzione dei fatti l’hanno anticipata al legale nel colloquio di oggi.


È la seguente. Mercoledì con gli amici, tra cui il 17enne, i gemelli stavano tornando da una festa di compleanno. Avevano bevuto molto. La comitiva era ubriaca alle sei del pomeriggio. In via Guarneri del Gesù, il gruppetto (erano in cinque) è entrato in un negozio, chiedendo del bagno. Il commerciante ha inviato i ragazzi ad uscire. Pochi passi, e sono arrivati davanti al K2 Kebab. Secondo la versione dei gemelli, nel locale è entrato il 17enne. ‘Fammi p...are’, ha detto al titolare, pakistano di 39 anni, dirigendosi verso il bagno. Il pakistano non voleva, lo ha afferrato per il braccio e lui gli ha sferrato un pugno in faccia, ferendolo alla fronte «con gli anelli».

Dietro il 17enne c’era uno dei gemelli, l’altro era rimasto fuori. Quello all’interno si è ricordato di aver preso una birra (non si ricorda se dal frigo e se l’aveva già appoggiata sul bancone), mentre il pakistano e il 17enne «si accapigliavano». Al legale ha detto di non aver visto coltelli, se non quello sul banco per tagliare la verdura. Urlava il pakistano ferito. Dentro, il caos e il parapiglia. Il gemello all’esterno si è affacciato: «Cosa sta succedendo?». Al legale ha detto di essersene andato verso i giardini a quell’ora pattugliati dalla polizia locale. Sono arrivati anche gli altri due. «I vigili ci hanno accerchiato». I tre sono stati accompagnati in Questura. Poi, l’arresto con i 18enni ‘cascati dalle nubi’.

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