L'ANALISI
08 Febbraio 2025 - 05:20
Marialuisa Rocca e una delle palazzine della Rsa
CREMONA - Cremona Solidale ha un nuovo presidente, che tuttavia prosegue sul solco tracciato negli ultimi anni. È iniziato ufficialmente, infatti, con la convocazione nella sede di via Brescia 207 del consiglio di amministrazione, il nuovo corso targato Marialuisa Rocca. Un nome, quello della Rocca, che ha messo d’accordo tutti. La sua nomina da parte del sindaco, Andrea Virgilio ha il dichiarato intento di «migliorare ulteriormente il livello del welfare cittadino e dare risposte adeguate e puntuali».
«Sicuramente il mio percorso sarà nel segno della continuità con chi mi ha preceduto», spiega Rocca. «Abbiamo un programma che si inquadra in un piano strategico triennale (2024-26 ). Io facevo già parte del Cda uscente con il dottor Morandi; ci sarà un confronto costruttivo e continuo con i tre nuovi elementi; confronto peraltro già avviato sia con Ida Beretta che con Maria Teresa Magarini e Simone Zani. Con loro, ‘nuovi arrivati’, abbiamo in animo di avviare prestissimo una conoscenza più approfondita della struttura. Hanno già tutta la documentazione necessaria per apprendere le caratteristiche di una realtà che è molto varia. Certo, la componente primaria è e resta la Rsa, ma oggi Cremona Solidale è tanto altro e offre diverse sfaccettature che vanno dalla residenzialità leggera alla domiciliarità. Due elementi importantissimi, finalizzati a migliorare la qualità della vita dell’anziano e a ritardare il più possibile l’arrivo in Rsa».
«Dobbiamo lavorare per creare quello che ci è stato chiesto», prosegue Rocca. «Vale a dire, un sistema di welfare cittadino ottimale. In quest’ottica, la Rsa è una componente, che deve tuttavia essere allargata a tutte le esigenze dell’anziano fragile. Per questo la nostra è una visione strategica che ci vede fortemente coinvolti con il Comune di Cremona e con Fondazione Città di Cremona, in un sistema fondato su quelli che devono essere tre pilastri. Cremona è una realtà dove il numero di anziani è elevatissimo, il più elevato d’Italia; c’è quindi naturalmente una grande attenzione verso questa peculiarità cittadina. Molti servizi sono già avviati, quindi la situazione è positiva rispetto al quadro nazionale. Noi siamo avanti sul tema del welfare, ma tutto è sempre migliorabile e bisogna ragionare in termini prospettici perché il numero degli anziani è destinato comunque a crescere ancora. Non siamo soli in questo intento. Ci muoviamo in un sistema dove siamo in grado di collaborare con tutte le realtà».
«Nel primo Cda ufficiale, alla fine di questo mese, ragioneremo su temi prioritari. Uno dei primi snodi sarà l’individuazione di un nuovo direttore generale, per sollevare Simona Gentile da un gravoso doppio incarico che ha comunque portato avanti con una professionalità magistrale. Dobbiamo però riuscire a farla tornare a gestire a tempo pieno la direzione sanitaria della struttura. Anche perché è stato impegnativo dare continuità alla splendida direzione di Bruschi. Nonostante questo, Gentile ha portato avanti con grande impegno il doppio ruolo, ma con davvero mille cose a cui pensare. Un altro degli elementi fondamentali sarà quello di creare una grande sinergia con il Comune e Fondazione Cremona, perché il welfare cittadino si fonda sulla bontà e il legame tra queste realtà».
«Intendiamo anche far conoscere l’azienda e creare così legami tra la nostra realtà e il territorio. Tanti i temi sul tavolo. Ad esempio quello della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo. Dobbiamo ampliare l’orizzonte della ricerca che è già parte integrante della nostra azienda. Noi siamo inseriti in un percorso internazionale grazie al legame con l’Università, e saremo in grado così di ampliare un ponte tra i giovani e gli anziani. Un progetto che ci coinvolge grazie proprio all’Università, e che ci permette di ospitare tirocini e percorsi di orientamento. Questo crea un legame forte, perché porta a conoscere la cura degli anziani facendo avvicinare i giovani a questi percorsi lavorativi sanitari, ma non solo. Le possibilità occupazionali, in questo settore, sono varie. Riguardano anche l’aspetto non strettamente sanitario; penso, ad esempio, a quello dell’animazione e non solo, creando così una nuova attrattiva professionale nel mondo dei servizi di qualità e con l’attenzione alle persone che è centrale per noi».
«E non parlo solo dell’attenzione verso i nostri utenti - prosegue -, ma di quella indirizzata a chi lavora in azienda. Persone a cui teniamo tanto, unitamente all’attenzione verso i famigliari dei nostri ospiti. Non c’è eccellenza che non passi dall’attenzione alle persone. Tutte le esperienze che permettono al territorio di conoscere la nostra azienda sono fondamentali. Mi riferisco, per esempio, alla recente esperienza di Agropolis, i cui ragazzi sono ora nostri ospiti in attesa del rinnovamento della loro sede. Questo è un ottimo sistema di far conoscere Cremona Solidale come azienda e non solo come casa di riposo. Non dimentichiamoci, poi, dei nostri fiori all’occhiello. Il ‘Percorso Alzheimer’ e quello per le gravi cerebrolesioni acquisite. Dobbiamo dare rilievo a queste filiere. Percorsi specifici di cui c’è bisogno, perché questo tipo di utenza trova difficile domiciliazione. Dobbiamo continuare su questo filone e aprirne altri».
Cremona Solidale è sempre più ‘donna’. «È vero. È la prima volta che c’è un presidente donna, che si va aggiungere alla direzione generale e sanitaria tutta rosa di Bruschi prima e Gentile poi, ed alle quali si unisce ora la vicepresidenza di Beretta. La cura - del resto - è spesso una prerogativa femminile. È nel nostro dna. Siamo contente di questo, ma daremo il giusto spazio anche alla componente maschile del nostro Cda e della nostra governance in generale. La mia prima impressione da presidente, è stata molto positiva. «Ho tanta voglia di fare - conclude Rocca - che mi arriva tra l’altro dai tanti progetti che ci sono e che non possono che essere stimolanti. Siamo già nel futuro. Dobbiamo meritarcelo».
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