L'ANALISI
15 Febbraio 2025 - 10:53
BAGNOLO CREMASCO - Nel pomeriggio di ieri, 14 febbraio, i carabinieri della Stazione di Bagnolo Cremasco hanno notificato un’ordinanza di divieto di avvicinamento, con applicazione del braccialetto elettronico, a un cittadino straniero di 34 anni, con precedenti di polizia. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cremona, è stato disposto per proteggere una donna vittima di reiterati maltrattamenti, spesso perpetrati alla presenza dei figli minori.
L’azione delle forze dell’ordine è giunta a seguito di un’attività investigativa avviata dopo la denuncia presentata dalla vittima, ormai esasperata dalle continue violenze subite dal marito. In particolare, nel dicembre scorso, la donna aveva subito un'aggressione culminata in minacce di morte, episodio che l’aveva costretta a chiedere l’intervento dei carabinieri. Le forze dell’ordine, intervenute tempestivamente, l’avevano quindi collocata in una struttura protetta per garantirne la sicurezza.
Nel corso delle indagini, i militari hanno raccolto e documentato tutti gli interventi effettuati nell’abitazione della coppia, fornendo un quadro dettagliato della situazione all’autorità giudiziaria. Considerata la gravità e l’abitualità dei maltrattamenti, il giudice ha disposto l’applicazione della misura cautelare, vietando all’uomo di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie e imponendogli il braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti. Il provvedimento è stato immediatamente eseguito dai carabinieri.
L’impegno dell’Arma dei carabinieri del Comando Provinciale di Cremona nella lotta contro la violenza domestica continua senza sosta. Dall’inizio dell’anno, infatti, sono stati avviati accertamenti su 16 casi di violenza domestica e maltrattamenti in famiglia, nell’ambito del cosiddetto “codice rosso”, a seguito delle segnalazioni di donne vittime di abusi da parte dei loro compagni o mariti.
Oltre alle azioni di repressione e intervento immediato, i carabinieri operano in stretta collaborazione con la magistratura, le strutture sanitarie e i servizi sociali per garantire un’efficace tutela delle vittime. Fondamentale anche il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione, volto a incoraggiare le donne a denunciare le violenze subite e a segnalare situazioni di pericolo. L’Arma ribadisce il proprio impegno affinché nessuna vittima resti sola e senza protezione.
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