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IL BANDO DELLA DISCORDIA

«Le cooperative locali conoscevano i rischi»

Mozzi risponde alle polemiche e assicura: «Nessuna interruzione nel servizio»

La Provincia Redazione

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14 Febbraio 2025 - 20:05

«Le cooperative locali conoscevano i rischi»

CREMONA - «Pare ripetitivo ribadire quanto già rappresentato dalla collega Marina Della Giovanna nel suo comunicato e in commissione consiliare di vigilanza, circa la correttezza della procedura seguita per l’aggiudicazione del Saap (Servizio di Assistenza all’Autonomia Personale), peraltro riconosciuta in apertura dell’incontro dalla stessa presidente della commissione, la consigliera Chiara Cappelletti». Ma oggi a prendere la parola sulla questione è l’assessore all’Istruzione, Roberta Mozzi.

«Sembra utile invece insistere su un dettaglio che pare passare inosservato: la naturale scadenza del contratto era fissata al 31 agosto 2025 e se si è arrivati alla risoluzione anticipatamente è perché proprio la rete delle cooperative locali ha richiesto, fin dall’aprile 2024, un confronto con il Comune per evidenziare le proprie difficoltà a sostenere i costi del Saap, e chiedere un aumento delle risorse per far fronte ai costi degli operatori dopo l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali». Insomma, le coop locali sapevano anche delle tempistiche e hanno accettato la procedura della rescissione consensuale del contratto.

«E ancora: lo strumento della gara, del quale avevano beneficiato le cooperative nell’assegnazione precedente, è stato considerato lo strumento più idoneo e trasparente, considerando che l’ importo dell’affidamento è di più di tre milioni di euro per il biennio, una cifra considerevole. Certo, come lamentano gli operatori, la gara comporta dei rischi: il primo è che partecipino più soggetti, come accaduto questa volta, mentre in precedenza no. Comprendiamo bene la destabilizzazione che può aver prodotto questo cambiamento, ma mi sento di affermare con forza che la scelta politica dell’ amministrazione è stata quella di aumentare lo stanziamento per il Saap di 600mila euro sul biennio con l’obiettivo di migliorare il servizio e andando incontro alle esigenze contrattuali dei lavoratori». Il Comune, per l’assessore Mozzi, ha fatto la sua parte anche in termini di chiarezza.

Sulle conseguenze di una gara si sarebbero dovute attivare, prosegue Mozzi, le cooperative locali: «Gli scenari che si potevano aprire, infatti, a fronte della vittoria della gara da parte di un soggetto diverso da quello delle cooperative locali, erano chiari anche alle cooperative stesse fin dal momento della risoluzione consensuale del contratto e dall’indizione della nuova gara. Se un altro soggetto si fosse presentato e avesse prevalso, i cambiamenti ci sarebbero stati. Non era il Comune a dover illustrare le eventuali ricadute sull’organizzazione del lavoro agli educatori, perché questo spettava piuttosto alle cooperative, cioè ai loro datori di lavoro, che erano ben consapevoli, almeno dalla scorsa estate, che qualcosa sarebbe potuto cambiare».

Dalla ricostruzione di come sono andate le cose alle considerazioni sulla situazione presente che «è definita e va affrontata come tale in un’ottica di prospettiva, proprio in considerazione della delicatezza dell’utenza a cui il Saap è rivolto. Nessuno vuole negare lo smarrimento che la nuova situazione può aver generato, nessuno ha mai considerato pretestuose le rivendicazioni di continuità e di garanzia del servizio, nessuno sottovaluta le richieste di rassicurazioni da parte delle famiglie, preoccupate giustamente del futuro dei propri ragazzi, ma quello che si sta facendo è lavorare per accompagnare questo cambiamento».

Rispetto alle incertezze più impellenti Mozzi assicura: «ProgettoA ha dato le garanzie richieste: a fronte di qualche legittima richiesta di chiarimento organizzativo e di rassicurazione, soprattutto da parte degli istituti comprensivi, hanno garantito il mantenimento dell’attuale livello di copertura del servizio».

La certezza garantita dall’assessore Mozzi «è che il servizio continuerà senza interruzione, mantenendo gli stessi operatori Saap là dove possibile e selezionando altri profili professionalmente adeguati là dove venissero meno gli attuali. Gli incontri proseguiranno anche con le famiglie nella consapevolezza che un passaggio così delicato ha bisogno della collaborazione di tutti gli attori coinvolti».

Resta senza risposta la domanda che ha sollevato più incredulità: «Perché tutto questo in pieno anno scolastico?».

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