L'ANALISI
11 Febbraio 2025 - 05:05
PIANENGO - Ormai si può parlare di tortello mania. La nuova moda tra i giovani pianenghesi, ma anche tra gli adolescenti e i ragazzi della vicina Campagnola, è quella di imparare a preparare il super classico primo piatto cremasco, alle prese con il ripieno a base di amaretti, mostaccino, mentine e i proverbiali cinque pizzichi per chiudere la pasta. Ma non prima della parte teorica, con la maestra Anna Maria Mariani che dà loro tutte le dritte pratiche, condivide qualche segreto e trova anche il tempo di inquadrare il retaggio storico che sta alla base dei tortelli dolci cremaschi, il piatto simbolo della terra tra Adda e Serio.
La seconda lezione ha visto 15 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 34 anni partecipare all'iniziativa promossa grazie ai fondi regionali che hanno finanziato il progetto 'Generazione Y', che coinvolge la polisportiva Pianenghese, il comitato sagra e le due amministrazioni comunali. Come nel primo incontro di gennaio, gli aspiranti chef si sono ritrovati in un ristorante della zona, che ha messo a disposizione cucina e attrezzature. Hanno così imparato le basi per la produzione del tortello dolce cremasco. Hanno fatto la pasta, messo il ripieno e confezionato i tortelli, per poi portarli a casa e poterli così cucinare, ovviamente con burro fuso e Grana padano, sedersi a tavola e assaggiarli. E ad applaudirli c’erano il sindaco Roberto Barbaglio con i colleghi di Crema Fabio Bergamaschi e Campagnola Agostino Guerini Rocco.
Al comitato sagra si sfregano le mani, consapevoli che questo corso, che andrà avanti anche nelle prossime settimane, potrebbe portare ad un reclutamento di massa di chef volontari per le tradizionali feste del paese, sempre prese d’assalto dai cremaschi proprio per la bontà del tortelli dolci pianenghesi. «Siamo molto soddisfatti di questo secondo appuntamento – sottolinea Sabrina Migliorati, presidente del comitato sagra –: vi hanno preso parte 15 giovani ed è stato un pomeriggio interessante, iniziato con il racconto di Anna Maria Mariani relativo alla nascita del tortello cremasco fino ad arrivare alla spiegazione di come produrli. Hanno fatto tutti la pasta ‘matta’, poi l’hanno tirata, hanno messo il ripieno e chiuso con i cinque pizzichi. Orgogliosi del loro risultato hanno potuto portare a casa il lavoro svolto. C’è stata anche una ragazza che ha potuto fare il tortello gluten free. Come comitato sagra ci siamo dati molto da fare, grazie anche ai fondi del bando Generazione Y, vinto tramite regione Lombardia. Ringraziamo anche i sindaci nostri ospiti per la loro partecipazione».
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