L'ANALISI
06 Febbraio 2025 - 22:18
CREMA - La sala operatoria della Gastroenterologia del Maggiore di largo Dossena connessa col resto del mondo, ovvero con medici e specialisti di altri presidi sanitari. Grazie a un nuovo sistema super tecnologico, progettato per aiutare gli ospedali a promuovere e incentivare le buone pratiche cliniche e chirurgiche, incrementando così le opportunità di insegnamento. Il merito di questa innovazione va attribuito a due istituti di credito cremaschi che hanno unito le forze per finanziare l’acquisto della strumentazione necessaria da parte dell’Asst. La donazione porta la firma della Bcc di Caravaggio e Cremasco e della Banca Cremasca e Mantovana.
Si tratta di un sistema di video collaborazione ‘Proxime’ da destinare alla Gastroenterologia e endoscopia digestiva: il valore è pari a 32.527 euro. Questa tecnologia nasce da un partenariato tra Olympus Italia, azienda leader nel campo dell’endoscopia medica, e Proximie, una società di tecnologia sanitaria. Si tratta di una piattaforma che digitalizza le sale operatorie. La soluzione consente ai medici di condividere in tempo reale video clinici, audio e immagini con colleghi e partner in tutto il mondo. Insomma, una collaborazione a distanza.
La Gastroenterologia del Maggiore è da anni ormai riconosciuta a livello nazionale e europeo come un reparto di assoluta eccellenza, grazie al lavoro portato avanti dallo staff guidato da Elisabetta Buscarini. Negli ultimi mesi, dopo il pensionamento della professoressa, ne ha raccolto il testimone Guido Manfredi. Nei giorni scorsi l’Aigo (l’Associazione italiana che riunisce gli specialisti) aveva promosso proprio al Maggiore il terzo master nazionale dedicato all’ecografia in ambito gastroenterologico. Dodici in tutto i docenti arrivati da tutta Italia.
Ovviamente, a indicare alla direzione strategica dell’Azienda sociosanitaria, guidata da Alessandro Cominelli, e di conseguenza alle banche donatrici, lo strumento da acquistare è stato lo stesso primario. Un sistema, quello adottato dall’Asst grazie alla donazione, che ha anche un impatto etico. Contribuisce infatti ad abbattere le barriere nel campo dell’apprendimento e assicura ai professionisti sanitari accesso alle informazioni necessarie per migliorare le cure e gli esiti dei pazienti. Collaborazioni come questa sono fondamentali per il futuro della sanità digitale e ampliano l’accesso alle conoscenze in campo chirurgico e procedurale, migliorando pertanto l’equità dell’assistenza sanitaria in tutto il mondo.
Nelle prossime settimane, la nuova tecnologia diventerà pienamente operativa. «Un ulteriore passo avanti sulla strada dell’innovazione a servizio di professionisti e pazienti — evidenzia Manfredi — una bella novità che consentirà di accorciare le distanze ed implementare le occasioni di confronto tra professionisti». La nuova tecnologia verrà anche impiegata per lo svolgimento di convegni o corsi di formazione rivolti a specialisti o medici di medicina generale, consentendo di visionare immagini di manovre ecografiche ed endoscopiche su pazienti.
«Potrà, inoltre, rappresentare un valido mezzo per la realizzazione del teleconsulto, favorendo, attraverso un collegamento da remoto, il rapporto con il paziente — conclude il primario — o un’occasione per incentivare il lavoro di rete, permettendo, nel rispetto della privacy, la condivisione di immagini diagnostiche in tempo reale tra professionisti interni o esterni all’azienda».
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