L'ANALISI
01 Febbraio 2025 - 05:25
CREMA - Via libera dal ministero per l’Ambiente al raddoppio del ponte della Paullese sul fiume Adda, l’ultimo tassello che manca alla riqualificazione dell’ex statale sul versante cremasco. Un’opera attesa da 10 anni, ossia da quando, nella primavera 2015, venne aperto il secondo lotto della superstrada: quello tra Vaiano Cremasco e il paese. Realizzare il secondo ponte a quattro corsie a fianco dell’attuale significherà anche mettere in sicurezza l’attuale imbocco. Un tratto di strada teatro di incidenti anche gravissimi, negli ultimi anni.
Si è sbloccata dunque l’impasse tecnico-burocratica che dal maggio 2024 aveva paralizzato l’iter autorizzativo, come conferma il presidente dell’amministrazione provinciale, Roberto Mariani. «A giorni arriverà l’ok del ministero dell’Ambiente che sbloccherà l’iter. Porterà il ministero delle Infrastrutture a indire la conferenza dei servizi. Da qui partiamo per arrivare all’approvazione del progetto. Plausibile che si possa arrivare ad assegnare i lavori nel 2026». Toccherà infatti all’ente avviare la gara d’appalto, con la prospettiva di poter affidare il cantiere entro un anno.
I tecnici del ministero delle Infrastrutture avevano partecipato alla conferenza dei servizi del 9 maggio 2024, con tutti gli altri attori. Dopo quella tappa, il ministero dell’Ambiente aveva inviato precise prescrizioni al progetto del raddoppio, a cui la Provincia doveva ottemperare. Da qui sono passati mesi, anche sulla scorta di un cambio di dirigenti del settore viabilità dell’amministrazione. Si è così arrivati a 10 anni di attesa e il 75% aumento dei costi di realizzazione del ponte, saliti da 21 a 38 milioni di euro.
Oltre a costruire il secondo manufatto a fianco dell’attuale, sono previsti vari interventi di mitigazione. Ad esempio, le barriere fonoassorbenti per tutelare le abitazioni limitrofe all’ex statale. Ma anche un peduncolo alternativo a via Pioppo a Spino, troppo stretta per il traffico attuale. Di conseguenza, serve un’arteria sostitutiva che, dal sottopasso, si colleghi a via Fallaci e al villaggio Adda, per consentire un agevole transito di mezzi pesanti e agricoli. Già nell’inverno 2023, la delibera della giunta regionale aveva confermato gli impegni economici presi dall’ente lombardo, per coprire una tranche degli aumentati costi.
Il progetto riguarda anche i raccordi stradali del nuovo ponte nei territori delle province di Cremona e Lodi. Per l’opera, la Regione ha stanziato 30,7 milioni di euro sui complessivi 38. Sarà messa in atto una riqualificazione del corridoio fluviale con miglioramento degli habitat e ripristino delle sponde. «Una parte importante delle risorse che la Provincia ha a bilancio per le infrastrutture nel Cremasco riguarda la Paullese — sottolinea il consigliere regionale Matteo Piloni —: significa creare sviluppo e crescita. Lo sblocco dell’iter autorizzativo per il ponte di Spino, fermo al ministero, è un’importante passo avanti».
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