Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE. I NODI DELLA CITTÀ

«Al Busi aumenti giustificati»

Bongiovanni difende l’operato del cda: «Rientrano nei parametri consentiti e garantiscono sostenibilità». Toscani: «La figura del nuovo direttore amministrativo ha un grande peso sui conti ma non se ne parla»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

31 Gennaio 2025 - 16:43

«Al Busi aumenti giustificati»

CASALMAGGIORE - Ampia discussione in consiglio comunale sull’aumento delle rette della Fondazione ‘Conte Carlo Busi’, che vanno da un minimo di 2,5 fino a 4 euro al giorno (per gli ospiti del reparto Alzheimer). La decisione, motivata dalla necessità di coprire costi aumentati, per gli adeguamenti contrattuali obbligatori e anche per la necessità di un allineamento alle tariffe delle altre Rsa del territorio, ha suscitato la presa di posizione della minoranza guidata da Luciano Toscani, che ha espresso forte contrarietà all’aumento, ricordando che il sindaco Filippo Bongiovanni si era dichiarato contrario a qualsiasi rialzo delle rette prima delle elezioni.

LE CRITICHE

«Ci domandiamo se per il sindaco sia ancora un vanto aver mantenuto rette più basse rispetto alla media delle case di riposo della nostra zona o se ora sia diventato un difetto», ha dichiarato Toscani. «Tra le motivazioni ufficiali dell’aumento — ha aggiunto — non si fa cenno al costo del nuovo direttore amministrativo, che peserà per 80mila euro annui lordi, con la possibilità di superare i 100mila euro. Perché questa informazione è stata omessa?». Il consigliere d’opposizione ha poi sollevato dubbi sulla gestione del personale infermieristico, evidenziando che la Fondazione ha firmato un accordo con una società estera per la somministrazione di infermieri non selezionati direttamente dal Busi, il cui coordinamento sarà affidato a terzi. «Quali garanzie ci sono sulla qualità dell’assistenza?», ha chiesto ancora Toscani.

IL GESTO DI BOZZETTI

Inoltre, Toscani ha annunciato che Roberta Bozzetti, membro del consiglio di amministrazione nominato dalla minoranza, e presidente del precedente consiglio di amministrazione della Fondazione Busi, ha rinunciato interamente al proprio compenso per sostenere la struttura: «Si tratta di un gesto significativo».

IL SINDACO

Il sindaco ha difeso l’operato della Fondazione, precisando che gli aumenti rientrano nei parametri consentiti e sono necessari per garantire la sostenibilità economica dell’ente. «Le rette della Fondazione Busi erano inferiori alla media regionale e non avrebbero permesso di mantenere una gestione finanziaria sostenibile. L’incremento di 75 euro al mese per i nuclei Rsa e di 120 euro per quelli Alzheimer si rende necessario per coprire il disavanzo e garantire standard adeguati», ha dichiarato. Ha poi ribadito che il nuovo direttore amministrativo è una figura «prevista dallo statuto e necessaria» per ottimizzare la gestione: «Il suo stipendio, pari a 83.253 euro lordi all’anno, è in linea con gli standard di mercato e inferiore alla somma delle consulenze esterne che sarebbero state necessarie in sua assenza. Siamo di fronte a un investimento che nel medio-lungo termine permetterà di migliorare l’efficienza e contenere i costi». Bongiovanni ha aggiunto che in passato era stato assunto dal precedente cda anche un direttore dei servizi, figura che «non esiste da statuto, il cui compenso è di 74mila euro lordi» e che «insieme a quello del direttore amministrativo ad interim», superava il costo attuale del direttore amministrativo.

INFERMIERI

Riguardo alla questione del personale infermieristico, Bongiovanni ha assicurato che la soluzione adottata è già in uso in altre strutture del territorio e prevede controlli da parte dei coordinatori interni. «Il costo di un infermiere in libera professione ha superato i 25 euro orari, rendendo insostenibile il mantenimento di questo modello. L’accordo con la società estera permette di avere personale qualificato con una tariffa contenuta, mantenendo comunque un controllo interno».

PATRIMONIO

Toscani ha replicato che non è stato assunto un direttore servizi, ma «al posto di un dimissionario uno psicologo a un costo di 49mila euro, inquadrato con contratto Uneba. Ci faremo dare i conti». Un altro tema scottante emerso in consiglio è stato quello della possibile vendita di parte del patrimonio della Fondazione Busi per risanare il bilancio. Il sindaco ha risposto confermando che la vendita di beni non utilizzati è una possibilità presa in considerazione, ma solo in funzione di una razionalizzazione delle risorse. Insomma tra minoranza e maggioranza le posizioni sulla Fondazione Busi continuano a suscitare prese di posizione e discussioni.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400